Salute

Pressione alta, 4 alimenti che andrebbero evitati

ROMA – La pressione alta è un fattore di rischio tra i più diffusi in Italia ma anche tra i più sottovalutati. Spesso, infatti, chi soffre di ipertensione non ne è nemmeno consapevole, trattandosi di un fattore di rischio che raramente manifesta qualche sintomo se non quando è troppo tardi. In realtà, quando si ha a che fare con la pressione alta bisogna immediatamente agire per cercare di portare i valori nella norma, per scongiurare il rischio di sviluppare malattie cardiache, ictus, infarto, aneurismi delle arterie e altre malattie gravi. Oltre a seguire una eventuale cura farmacologica prescritta dal medico, l’alimentazione gioca un ruolo chiave nel tenere sotto controllo la pressione alta. Alcuni errori dietetici possono aumentare il rischio di sviluppare l’ipertensione. Il sale è notoriamente un ingrediente che contribuisce ad aumentarla, esistono però alcuni alimenti meno conosciuti che possono alzare la pressione. Vediamone quattro.

Zucchero: quando si pensa allo zucchero, in molti pensano che andrebbe evitato solo in caso di dieta o diabete. In realtà questo ingrediente può anche aumentare la pressione sanguigna. Secondo gli studi più recenti, proprio lo zucchero sarebbe in grado di stimolare l’ipotalamo, un fenomeno che potrebbe provocare un incremento del battito cardiaco e della pressione del sangue.

Alcol: un ridotto consumo di alcol può aiutare ad abbassare la pressione ma se bere alcolici in quantità inadeguata può causare un aumento della pressione sanguigna. Se bevi troppo alcol regolarmente, è più probabile che tu soffra di ipertensione a lungo termine.

Cibi in scatola: i cibi in scatola sono generalmente ricchi di sale che può aumentare i livelli di pressione sanguigna. Invece di cibi in scatola, sarebbe meglio optare per alimenti freschi, che sono anche più ricchi di nutrienti e vitamine.

Caffeina: per molti, il caffè rappresenta la bevanda essenziale per dare il via alla giornata. Tuttavia, per evitare l’insorgere di fattori di rischio come pressione alta o malattie del cuore, la caffeina andrebbe limitata. Un nuovo studio della University of South Australia e pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrion ha cercato di capire la quantità massima di caffè che è possibile bere affinché questo non favorisca l’insorgenze di malattie cardiovascolari, che come ricorda l’Oms sono la prima causa di morte al mondo ma anche quelle più facilmente prevenibili se si segue uno stile di vita sano. Per rispondere alla domanda, sono stati presi in esame i dati di 347.077 soggetti tra i 37 e i 73 anni raccolti nella biobank britannica. Dall’analisi è emerso che bere più di 6 caffè al giorno può aumentare del 22% il rischio di insorgenza dell’ipertensione, ovvero il primo segnale delle malattie cardiovascolari e patologie del cuore. 

Claudia Montanari

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