Pressione alta, 5 verdure che aiutano a contrastarla
14 Ottobre 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – La pressione alta è un fattore di rischio molto diffuso in Italia. Secondo le più recenti stime, ne soffrono circa il 15% degli adulti anche se, trattandosi di una condizione spesso priva di sintomi evidenti, è probabile che il numero di chi ne è colpito sia molto più alto in quanto in molti non sanno nemmeno di soffrirne. Ciò rende la pressione alta un “killer silenzioso” che provoca ogni anno nel mondo oltre 10 milioni di morti. Uno dei modi più sicuri per monitorare la pressione del sangue è quello di misurarla regolarmente. Se ci si accorge di avere la pressione alta, è bene chiedere consiglio al proprio medico che saprà prescrivere la giusta cura. Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave per combattere l’ipertensione. Le linee guida raccomandano, in generale, di ridurre la quantità di sale nel cibo e di mangiare molta frutta e verdura.A proposito di cibi mirati a tenere sotto controllo la pressione, è risaputo che le verdure rappresentano una componente essenziale di una dieta sana ed equilibrata, ma quali sono i tipi migliori per abbassare la pressione alta?
Secondo Blood Pressure UK, le seguenti verdure possono essere le più utili per abbassare la pressione sanguigna: asparagi, spinaci, cavolo, germogli di soia, avocado.
Questo perché si tratta di alimenti ricchi di potassio. Il potassio aiuta ad abbassare la pressione sanguigna contrastando gli effetti negativi del sale.
A far luce sull’importanza del potassio è una ricerca della Keck School of Medicine della University of Southern California, pubblicata su American Journal of Physiology – Endocrinology and Metabolism, nel 2017. Per arrivare a questo risultato sono stati revisionati studi precedenti che avevano come focus gli effetti del potassio e del sodio nella dieta sull’ipertensione. “Diminuire l’apporto di sodio è un modo ben consolidato per abbassare la pressione sanguigna- evidenzia Alicia A. McDonough, autrice della ricerca- ma l’evidenza suggerisce che aumentando il potassio nella dieta si può avere un effetto altrettanto importante sull’ipertensione.
“Nella tipica dieta occidentale- aggiunge- l’apporto di sodio è alto e l’assunzione di potassio è bassa. Questo aumenta notevolmente la probabilità di sviluppare pressione alta.” Secondo la studiosa quando il potassio e’ basso, per bilanciare si utilizza la ritenzione di sodio per trattenerlo, che e’ come seguire una dieta ad alto contenuto di sale.
Ma quanto potassio dovremmo consumare? Secondo un report del 2004- ricorda McDonough- almeno 4,7 grammi al giorno per abbassare la pressione sanguigna, smussare gli effetti del sodio nella dieta e ridurre il rischio di calcoli renali e perdita di massa ossea. Ad esempio, il consumo di oltre metà di una tazza di fagioli neri può aiutare a raggiungere, da solo,il 50 per cento dell’obiettivo giornaliero.