Pressione alta anche tra i giovani. Cresce rischio di infarto e ictus
13 Maggio 2015 - di Mari
ROMA – Pressione alta, non è solo un problema di adulti e anziani. Sono sempre più i giovani, anche in Italia, che soffrono di ipertensione, con tutti i rischi che questa può comportare: ictus cerebrale, infarto, insufficienza renale ed altre malattie. Secondo i dati presentati al congresso “Conoscere e curare il cuore” che si è tenuto a Firenze, ricorda Antonio Caperna sul Messaggero, il 14% dei giovani tra i 18 e i 35 anni (soprattutto maschi) soffre di ipertensione.
A rischio sono soprattutto le persone grasse, che hanno disturbi dell’umore come l’ansia e sindromi delle apnee ostruttive del sonno. Ad influire sulla pressione sanguigna, ovviamente, è anche il tipo di alimentazione: più a rischio chi mangia molti formaggi, salumi e altri cibi ricchi di sale, come quelli dei fast food.
Come sottolinea Claudio Borghi, presidente della Società italiana di ipertensione arteriosa, ad Antonio Caperna del Messaggero
“il problema è enorme e l’attenzione inspiegabilmente bassa. In Italia abbiamo oltre 16 milioni di ipertesi e solo una persona su tre ha la pressione ben curata. A livello mondiale la cifra sale a circa un miliardo e mezzo. Sono numeri che non possiamo trascurare: ogni anno muoiono per malattie cardiovascolari dovute alla pressione alta 280mila persone in Italia e 8,5 milioni di persone nel mondo. Si fatica a comprendere come mai il problema possa essere vissuto con indifferenza da larga parte della popolazione, quando ormai gli strumenti di diagnosi sono più che accessibili e le strategie di prevenzione efficaci”.
Secondo gli esperti, ricorda Antonio Caperna sul Messaggero, il rischio cardiovascolare è alto quando la pressione pari o superiori a 140 mm Hg per quanto riguarda la pressione sistolica (la massima) e pari o superiori a 90 mm Hg per quanto riguarda la pressione diastolica (la minima).