Pressione alta, aglio aiuta? La risposta
13 Dicembre 2020 - di Silvia_Di_Pasquale
La pressione alta non va trascurata perché aumenta il rischio cardiovascolare.
L’ipertensione può predisporre chi ne soffre allo sviluppo di malattie come ictus, infarto, insufficienza renale o arteriopatia periferica.
La dieta sana è un importante fattore per la prevenzione.
I cibi salati e zuccherini, oltre a quelli ricchi di grassi saturi, possono aumentare la pressione sanguigna.
Il sito Healthline ricorda che diversi studi hanno evidenziato che l’aglio può essere un alleato contro la pressione alta.
Il riferimento è all’aglio crudo, quello in polvere, gli estratti di aglio invecchiato o l’olio all’aglio.
Ma è davvero così? Ecco cosa scrive il sito dell’Istituto Superiore di Sanità:
“Anche se l’aglio ha dimostrato un modesto effetto antipertensivo non esistono evidenze certe che mangiarne uno spicchio, anche tutti i giorni, sia una terapia efficacie contro la pressione alta“.
Mettendo in pratica quanto detto dall’Iss appare evidente che se avete la pressione alta e pensate di risolvere il problema solo mangiando aglio resterete delusi.
In generale il fai da te è sempre da evitare quando si tratta di salute e vi ricordiamo l’importanza di confrontarvi sempre con il vostro medico se pensate di avere un problema.
Cosa mangiare con la pressione alta.
Chi soffre di pressione alta o è a rischio di svilupparla può suddividere i cibi in tre macro-categorie da eliminare dal carrello, acquistare con moderazione o di cui fare scorta a volontà.
I cibi da evitare: tutti i prodotti ad alto contenuto di sale (insaccati, cibi industriali, prodotti in salamoia, alimenti conservati sotto sale) o troppo ricchi di zuccheri.
Da evitare anche i condimenti in eccesso: meglio dare sapore con le spezie.
I cibi da limitare: vino, caffè e tè ma anche carni rosse, formaggi e prodotti pronti da forno.
I cibi anti-ipertensione: il carrello può essere riempito di frutta, verdura, legumi, carni bianche e pesce.
Essenziale anche bere a sufficienza, almeno 1,5 litri al giorno di acqua preferibilmente oligominerale