Quando ti arrabbi, gridi o taci? Cosa significa per la salute
26 Maggio 2016 - di Mari
SAN DIEGO – Quando ti arrabbi gridi o resti in silenzio? Dagli infarti al mal di schiena, il modo in cui litighiamo dice molto di noi e soprattutto può predire i nostri problemi di salute.
Per esempio, spiega un articolo del Daily Mail, le persone più propense agli accessi di collera sono più a rischio di pressione alta, dolore al petto e patologie cardiovascolari, mentre coloro che reagiscono in silenzio, trattenendo la loro ira, sono più soggetti al mal di schiena.
A rilevare l’importante legame tra le nostre emozioni e la nostra salute è uno studio dell’Università della California di Berkeley.
Lo psicologo Robert Levenson, autore dello studio californiano, spiega: “Le nostre scoperte rivelano un nuovo livello di precisione nel modo in cui le emozioni sono legate alla salute, e come il nostro comportamento nel tempo può predire il rischio di patologie negative per la salute”.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Emotion, si basa sui dati raccolti in vent’anni relativi a coppie sposate eterosessuali. I ricercatori hanno tenuto conto di fattori come età, educazione, attività fisica, fumo, consumo di alcolici e caffeina. Alla fine è emerso che c’è un legame profondo tra le emozioni e le malattie a cui si è esposti, soprattutto per gli uomini, ma non solo.
La dottoressa Claudia Haase, professore di sviluppo umano e politiche sociali alla Northwestern University, tra gli autori dello studio, ha sottolineato: “Abbiamo studiato in particolare i conflitti e le liti all’interno dei matrimoni e abbiamo scoperto che anche solo quindici minuti di discussione e di come questa viene gestita possono predire i problemi di salute di cui si soffrirà nei prossimi vent’anni. Tutte le coppie sposate litigano, ma le persone hanno modi personali di reagire ai conflitti. Alcuni di noi esplodono in attacchi d’ira, altri si chiudono in se stessi. Il nostro studio mostra come questi differenti comportamenti possono rivelare differenti problemi di salute sul lungo termine”.