DUBLINO – Non si vede ma uccide una persona ogni due giorni: è il radon, un gas diffuso in Italia e in Europa che causa tumore ai polmoni.
Il radon non si vede e non si sente: è un gas inodore, incolore e insapore. Nasce con il decadimento dell’uranio contenuto nel sottosuolo, poi si volatilizza e viene respirato da chi ne entra in contatto.
Insieme al tabacco e all’amianto è tra le prime cause di morte secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e in Italia è la seconda causa di morte per tumore ai polmoni. Nel nostro Paese, infatti, ci sono alte concentrazioni di radon, soprattutto in Lombardia, Lazio, Friulio Venezia Giulia e Campania.
A mettere in guardia sui rischi del radon è uno studio del Radiological Protection Institute of Ireland. Anche perché nella maggior parte dei casi non si sa di essere a rischio.
Per questo sarebbe importante informarsi se nella zona in cui si abita la presenza di radon è entro i limiti consentiti, cioè 400 Becquerel per metro cubo per le case costruite prima del 1990 e 200 Bcq/mc per quelle costruite dopo il 1990.
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