Almeno un genitore su due usa per i propri figli metodi contro il raffreddore con scarse o nulle prove di efficacia: il 51% somministra ai figli integratori alimentari e vitaminici anche se non vi sono evidenze della loro efficacia nella prevenzione del raffreddore.
È il dato emerso da un’indagine condotta presso l’università del Michigan (“Mott Poll Report. Preventing colds in children: Following the evidence?”). “Si tratta di prodotti (integratori e vitamine) – sottolinea Gary Freed, pediatra che ha curato l’indagine – la cui efficacia nel prevenire i raffreddori non è stata provata con studi clinici indipendenti, ma che sono molto pubblicizzati e usati di frequente”. Ad esempio non vi è alcuna prova scientifica che sia veramente utile nella prevenzione del raffreddore dare a un bambino la Vitamina C, i multivitaminici o altri prodotti da banco (pubblicizzati come sostegno per il sistema immunitario).
In media un bambino si prende il raffreddore dalle 3 alle 6 volte l’anno, con sintomi variabili che possono perdurare anche per due settimane. “E’ importante – conclude Freed – che i genitori comprendano le strategie preventive con solide evidenze scientifiche alle spalle, ad esempio l’igiene personale, lavaggio frequente delle mani, evitare di toccarsi naso e bocca, la mano davanti quando si starnutisce e tossisce”.
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