Ragazzi con la gobba, colpa dello smartphone. O forse no…
28 Ottobre 2015 - di Mari
ROMA – Con la gobba a 15 anni: l’allarme arriva da James Carter, chiropratico del Niagara Park, in Australia. A suffragio delle proprie tesi il dottor Carter pubblica delle radiografie che mostrano come già a sette anni i bambini abbiano una gobba sulla schiena. La colpa, secondo il chiropratico, è dell’uso smodato di smartphone e tablet, che portano ad un mutamento della postura e della colonna vertebrale stessa, come spiega Emanuela Di Pasqua sul Corriere della Sera.
“Negli ultimi due anni, soprattutto nei giovani, ho visto centinaia di colli così”, ha detto il dottor Carter al Daily Mail Australia, specificando che ormai questa condizione di curva all’indietro è stata ribattezzata “text neck” perché è una conseguenza di un piegamento innaturale della testa in avanti per leggere e rispondere agli sms.
Ma i danni provocati dall‘attività da smartphone non riguardano solo il collo. Secondo alcuni esperti possono avere come conseguenze artrosi, tendiniti, sindromi del tunnel carpale, epicondiliti.
Minimizza il professor Nicola Portinaro, medico chirurgo specializzato in ortopedia e traumatologia, docente dell’Università degli Studi di Milano e responsabile dell’ortopedia pediatrica dell’ospedale Humanitas di Milano, che a Di Pasqua del Corriere della Sera ha detto:
“I chiropratici sono solitamente ossessionati dalla posizione, ma la verità è che va fatta una prima importante distinzione tra malattia e postura. La scoliosi, per esempio, è una malattia e si tratta di un dismorfismo della colonna vertebrale caratterizzata da una deviazione sul piano frontale. Nel caso dei ragazzini ossessionati dallo smartphone io parlerei addirittura di atteggiamento posturale, che è ancora più lieve della postura come implicazioni”.
Secondo Portinaro insomma non si può parlare di malattia, ma di un fatto sociale:
“Il sistema muscolo-scheletrico del bambino recupera molto in fretta ed è difficile che questo atteggiamento posturale scorretto possa tradursi in un danno permanente”.
Per Portinaro maggiori rischi arrivano invece da alcuni sport agonistici, che possono realmente creare deformità o asimmetrie, mentre negli adulti la postura sbagliata ha chiaramente altre implicazioni, poiché i legamenti sono più morbidi e la capacità di adattarsi si riduce.