Oscar 2020, tutte le attrici in nomination: Renee Zellweger favorita
3 Febbraio 2020 - di Claudia Montanari
ROMA – Oscar 2020, Renee Zellweger è la favorita per vincere il premio come Migliore attrice protagonista. Dopo essersi portata a casa ieri sera il premio Bafta 2020 come migliore attrice, a 16 anni dal primo Oscar per Ritorno Cold Mountain come attrice non protagonista, Renee Zellweger sembra infatti essere vicina a vincere la sua seconda statuetta, stavolta come protagonista, per la performance più impegnativa della sua carriera, nei panni dell’icona Judy Garland in Judy di Rupert Goold. Come nel caso di Joaquin Phoenix, Renee Zellweger arriva da favorita alla notte degli Oscar, in programma il 9 febbraio, sull’onda delle vittorie ai Golden Globe e ai Sag Award.
La sorpresa in cinquina potrebbe essere Scarlett Johansson, in gara per la prima volta e con una doppia candidatura: fra le protagoniste per il dramma famigliare Storia di un matrimonio di Noah Baumbach e fra le non protagoniste per Jojo Rabbit di Taika Waititi. Doppio debutto in competizione anche per l’unica attrice di colore in gara fra tutti i gli interpreti candidati quest’anno, Cynthia Erivo, in competizione fra le protagoniste per il dramma storico Harriet di Kasi Lemmons, e come coautrice della canzone originale del film, Stand Up. Torna in shortlist anche un’altra vincitrice della statuetta, Charlize Theron, Oscar nel 2004 per la serial killer di Monster e qui in gara con Bombshell, sugli abusi di cui si è reso responsabile l’ex capo operativo di Fox News Roger Ailes, morto nel 2017, poco dopo il suo licenziamento. Come per Lady Bird due anni fa, la 25enne Saoirse Ronan (qui alla quinta candidatura) torna in competizione per un film di Greta Gerwig, la rilettura di Piccole donne, tanto fedele al classico di Louisa May Alcott, quanto moderna.
Dopo sei anni di stop alla sua carriera cinematografica tra il 2010 e il 2016, deciso “per tornare ad avere un rapporto vero con le persone”, Renee Zellweger ha ritrovato la gioia del suo lavoro e la voglia di affrontare una sfida come quella di dare corpo all’affascinante e fragile, Judy Garland in Judy di Rupert Goold che racconta l’artista nelle ultime settimane di vita, prima della scomparsa prematura a soli 47 anni nel 1969. “Pensavo che in questo film ci fosse l’opportunità di esplorare qualcosa che non viene spesso considerata quando si pensa a questa personalità immensa – ha detto Zellweger, qui alla quarta candidatura- cosa lei riponeva nel suo lavoro e quanto ciò le sia costato”.
Un debutto da attrice a 10 anni, diventata diva a 20, amata da registi come Sofia Coppola, i fratelli Coen, Woody Allen, Brian de Palma, Spike Jonze ma anche volto della supereroina Marvel Vedova nera. Ora, arriva per Scarlett Johansson anche la consacrazione della corsa agli Oscar,. Fra le attrici protagoniste è in gara per Storia di matrimonio di Noah Baumbach, cronaca dolorosa di un divorzio, ispirata al vissuto del regista e alla fine del suo legame con la moglie Jennifer Jason Leigh. Una parte per cui Scarlett ha attinto anche alla sua esperienza, avendo da poco affrontato il divorzio dal secondo marito, Romain Dauriac padre di sua figlia. “Ho avuto tanti così tanti messaggi da colleghi, altri attori, amici e famigliari che sono rimasti profondamente commossi dal film – ha spiegato l’attrice a Variety – per l’amore che resta fra i due personaggi”.
Già vincitrice come interprete di un Tony e di un Emmy, scrittrice, compositrice, cantante: Cynthia Erivo, classe 1987, britannica di origini nigeriane, arriva per la prima volta in gara agli Oscar dando vita in Harriet di Kasi Lemmons, a Harriet Tubman (1822 – 1913), simbolo della lotta contro la schiavitù, che dopo essersi liberata dalla condizione di schiava, ha aiutato centinaia di persone a scappare e raggiungere la libertà. Le polemiche sulla sua scelta per il ruolo, nate dal fatto che Cynthia non fosse afroamericana, si sono abbastanza placate di fronte alla sua straordinaria interpretazione. Volevo dare vita a Harriet – ha spiegato-, Non volevo fosse solo l’idea di una persona, una supereroina di nome. Volevo si sapesse che ha messo tutta la sua vita in gioco”.
Affrontare le sfide complesse è una delle regole fondanti della carriera di Charlize Theron. Per questo non sorprende che abbia coprodotto e cointerpretato, insieme a Margot Robbie (nominata fra le non protagoniste) e Nicole Kidman, Bombshell di Jay Roach, sulla storia di abusi e la caduta nel 2016 del potente Roger Ailes. Theron nel film è la conduttrice Megyn Kelly, che ha contribuito a far emergere il sistematico ricorso alle molestie, verbali, psicologiche e fisiche, creato da Ailes a Fox News. Per la vera Megyn Kelly il film riflette l’essenza di ciò che è successo: “Non ci può essere gratificazione migliore – ha commentato Charlize Theron -. Questo non è un documentario ma cogliere la verità dei fatti era importante”.
Dopo il sodalizio con Greta Gerwig per Lady Bird, Saoirse Ronan, alla notizia del progetto di Piccole donne, è stata subito sicura di voler interpretare Jo, riuscendo a convincere anche la cineasta, inizialmente dubbiosa. “Non avevo mai lottato per avere un ruolo in questo modo – ha spiegato l’attrice – ma Jo è un personaggio di tale ispirazione. Qualunque bambina che abbia mai desiderato essere scrittrice si rivede in lei, ha dato a tante il coraggio di seguire i propri sogni”.