Salute

Retinopatia diabetica colpisce 1 paziente su 3: prima causa di cecità

In Italia, oltre 1 milione di persone con diabete soffre di retinopatia diabetica, che rappresenta la prima causa di cecità tra le persone in età lavorativa.

Per accendere l’attenzione su questa patologia, che può essere facilmente identificata grazie allo screening del fondo oculare, è stata lanciata “DIAmoci Un Occhio”, campagna promossa dall’Associazione Medici Diabetologi (Amd) e dalla Società Italiana di Diabetologia (Sid), realizzata con il contributo incondizionato di Abbvie.

“La retinopatia diabetica è una delle complicanze più gravi del diabete ma resta ampiamente sotto-diagnosticata, generando un impatto negativo sugli outcome di salute delle persone con diabete e sui costi a carico del servizio sanitario nazionale per la gestione di casi più complessi”, commenta il presidente Amd Graziano Di Cianni.

La malattia è causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della retina e può svilupparsi in tutte le persone che convivono con il diabete di tipo 1 e di diabete di tipo 2.

Una lunga durata del diabete, soprattutto se non controllato, con alti livelli di emoglobina glicata e l’ipertensione, rappresentano i principali fattori di rischio.

La campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare sia i diabetologi attraverso attività informative mirate a promuovere l’importanza dello screening per arrivare il prima possibile ad una diagnosi e indirizzare il paziente verso la migliore terapia, riducendo così il rischio di complicazioni.

“Lo screening della retinopatia diabetica deve sempre più diventare una delle attività routinarie svolte presso i centri di diabetologia e dovrebbe comunque avvenire in concomitanza con la visita diabetologica”, aggiunge il presidente Sid Agostino Consoli.

La retinopatia diabetica è prevenibile?

Secondo gli esperti, i danni alla retina sono generalmente evitabili controllando bene il diabete. Per questo motivo screening e controllo sistematico del diabete svolgono un ruolo chiave. E’ stato dimostrato che un attento controllo della pressione arteriosa in chi ha il diabete di tipo 2 riduce il rischio di malattia micro-vascolare del 37%, il tasso di progressione della retinopatia diabetica del 34% e il rischio di peggioramento dell’acuità visiva del 47%.

Claudia Montanari

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