Salute

Rischio pensieri suicidi, sotto indagine farmaci per dimagrire e diabete

Il Comitato per la Sicurezza dell’Agenzia Europea per i Farmaci (Ema) ha annunciato di essere attualmente impegnato nell’analisi dei dati relativi al rischio di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo associati all’uso di agonisti del recettore del GLP-1. Questi farmaci sono comunemente prescritti per la perdita di peso e il trattamento del diabete di tipo 2.

Lo ha fatto sapere in una nota l’Ema che invita alla cautela: “Non è ancora chiaro se i casi segnalati siano collegati ai farmaci stessi, alle condizioni di base dei pazienti o ad altri fattori”.

Secondo la nota, l’indagine è stata avviata a seguito delle segnalazioni di pensieri suicidari e autolesionismo in persone che assumevano farmaci a base di liraglutide e semaglutide. Finora sono 150 le segnalazioni recuperate e oggetto di analisi. Tuttavia non è ancora chiaro se i farmaci stessi siano direttamente responsabili dei pensieri suicidari e dell’autolesionismo o se siano influenzati dalle condizioni di base dei pazienti o da altri fattori esterni.

L’agonista del recettore del GLP-1 è un tipo di farmaco che agisce stimolando il recettore del GLP-1, un ormone presente nel corpo umano che regola i livelli di zucchero nel sangue. Questi farmaci sono noti per i loro effetti sulla riduzione dell’appetito e sulla regolazione del glucosio nel sangue, contribuendo così alla perdita di peso e al controllo del diabete di tipo 2.

L’indagine sui farmaci per dimagrire e per la cura del diabete

L’indagine è in corso e si concentra sulla possibile relazione tra l’uso di questi farmaci e l’aumento dei pensieri suicidari e dell’autolesionismo. È importante sottolineare che al momento non esistono prove conclusive che dimostrino un collegamento diretto tra i farmaci e tali pensieri.

“I farmaci liraglutide e semaglutide sono ampiamente utilizzati, con un’esposizione di oltre 20 milioni di pazienti l’anno”, spiega l’Ema. I prodotti sotto indagine sono commercializzati con il nome di Saxenda, Wegovy e Ozempic.

I farmaci coinvolti

“Saxenda e Wegovy – illustra l’agenzia – sono autorizzati per la gestione del peso nelle persone obese o in sovrappeso”, mentre “Ozempic è “autorizzato per il trattamento di adulti con diabete di tipo 2 non sufficientemente controllato, ma è stato utilizzato off-label per la perdita di peso”.

Al momento non è stato disposto nessun limite alla prescrizione e all’utilizzo di questi prodotti: infatti, precisa l’Ema, “la presenza di un segnale non significa necessariamente che un medicinale abbia causato l’evento avverso in questione”.

L’agenzia raccomanda comunque ai pazienti e agli operatori “di utilizzare gli agonisti del recettore del GLP-1 in conformità con le informazioni sul prodotto approvate” e di “segnalare alle autorità gli effetti collaterali sospetti”.

Le conclusioni dell’indagine sono attese per il prossimo novembre.

Fonti

 

Claudia Montanari

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