Sale nascosto: i cibi dove lo troviamo
11 Aprile 2019 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Evitare di aggiungere il sale sull’insalata non ci salva dall’obiettivo di ridurlo nella nostra dieta. Il sale è presente in molti cibi che mangiamo. La gran parte di quello che assumiamo proviene da alimenti presenti sul mercato che mangiamo quotidianamente. Pane e prodotti da forno sono la prima fonte per gli italiani. Poi ci sono i formaggi e gli insaccati. Ci sono poi i dolci, dove il sale è spesso presente, così come nei surgelati.
Una dieta ricca di sale può causare ipertensione e malattie cardiovascolari. Il consumo eccessivo di sale porta ad un aumento della pressione arteriosa, e del rischio di gravi patologie cardio-cerebrovascolari legate sempre all’ipertensione, come infarto e ictus. L’introito di sale è associato ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori dell’apparato digerente, osteoporosi e malattie renali.
La dose massima raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è 5 grammi, ma gli italiani ne consumano in media il doppio. La quantità da non superare corrisponde più o meno a un cucchiaio da cucina. Basti pensare tuttavia che una pizza già lo contiene da sola. Bisogna farec attenzione ai valori nutrizionali, optando per alternative a basso contenuto di sodio.
“(…) Il sale fa male in modo subdolo, senza che ci si renda conto. Per anni non succede niente, ma in realtà ogni giorno se eccedi fa un piccolo danno e può causare l’aumento di pressione. Verso i 40 anni sia gli uomini che le donne dovrebbero cominciare a scalare la dose giornaliera”, spiega a Live Repubblica Pasquale Strazzullo, docente all’università Federico II di Napoli e presidente della Società italiana di nutrizione umana.