Salute: miele di Manuka per rafforzare l’efficacia delle cure antibiotiche
4 Marzo 2013 - di Claudia Montanari
SYDNEY – Non che sia sufficiente il miele da solo, ovviamente. Ma secondo uno studio australiano sembra che il miele di Manuka di gradazione medica migliori l’efficacia degli antibiotici e prevenga la resistenza dei batteri ai farmaci.
Sono note da secoli le qualità medicinali del miele di Manuka, e ora sembra che possa essere anche un ottimo alleato nella lotta contro i superbug, la serie di ceppi batterici, come lo stafilococco aureo, che stanno acquisendo la capacità di resistere a tutti gli antibiotici disponibili e rappresentano un grave minaccia per la salute della popolazione nel futuro.
Nello studio della Scuola di bioscienza molecolare dell’Università di Tecnologia di Sydney, pubblicato sulla rivista PLoS One, è stato combinato l’uso del miele, prodotto dalle api che si nutrono dei fiori dell’albero di Manuka (Leptospermum Scoparium) della Nuova Zelanda, con un noto antibiotico, la rifampicina, per trattare infezioni alla pelle e ferite croniche. E’ stato in particolare studiato l’effetto sulla crescita e la morfologia cellulare di quattro batteri: Staphylococcus aureus, Bacillus subtilis, Escherichia Coli e Pseudomonas aeruginosa.
Il trattamento delle ferite croniche sta diventando sempre più difficile a causa della resistenza agli antibiotici, osservano gli autori della ricerca. Prodotti naturali complessi con attività antimicrobica, come il miele, sono ora alla ribalta come trattamenti alternativi o complementari agli antibiotici. Le ferite della pelle e degli strati mucosi possono essere generate da trauma accidentale, operazioni chirurgiche, macerazione, infiammazione e alcune procedure cosmetiche, come tatuaggi e piercing. Per la maggior parte delle ferite superficiali, la guarigione e’ rapida e non richiede interventi.
In alcuni casi tuttavia la ferita può infettarsi, e nelle persone con immunità o circolazione indebolite, le ferite possono non guarire e diventare progressive e croniche. Vi sono prove sempre più evidenti, aggiungono gli autori, che le ferite croniche sono il risultato di una complessa interazione fra immunità dell’organismo e infezione batterica, e che l’infezione può essere dovuta a un insieme di differenti specie di batteri, integrati in una matrice di biopellicola altamente resistente alle terapie antimicrobiche. Il miele di Manuka, dall’ampio spettro, è capace di inibire un’ampia gamma di patogeni batterici e fermentativi, ed è ugualmente efficace contro batteri resistenti a molti farmaci. Lo studio ha dimostrato che questo miele previene la formazione di biopellicole e può distruggere quelle già formate.