Sclerosi multipla, possibile cura da un batterio intestinale
11 Agosto 2017 - di Mari
Sclerosi multipla, isolato nell’intestino batterio che ‘cura’ la malattia. Il batterio scoperto nella flora intestinale potrebbe essere usato come terapia contro la sclerosi multipla, avviando la medicina verso una nuova era di “farma-microbi”, ovvero microrganismi usati come farmaci per curare malattie tra le più disparate, dall’autismo al Parkinson.
La scoperta è il risultato di una ricerca condotta tra Università dell’Iowa e Mayo Clinic e pubblicata sulla rivista Cell Reports. Si tratta di una ricerca potenzialmente importante, perché sempre di più aumentano le evidenze sperimentali che dimostrano come i batteri che compongono la flora intestinale siano cruciali non solo per la salute del tratto digerente ma anche di tutto il resto dell’organismo: “Stiamo entrando in una nuova era della medicina – afferma l’autore del lavoro Joseph Murray – in cui useremo i microbi come farmaci per curare malattie” (Murray ha coniato il farmaco ‘brug’ dall’unione di ‘bug’, microbo, e drug, farmaco).
Il batterio protagonista di questo studio si chiama Prevotella histicola, gli esperti lo hanno isolato da campioni di flora intestinale prelevati dall’intestino di soggetti sani e lo hanno iniettato in modelli animali di sclerosi multipla.
Grazie a questa ‘terapia’, il quadro neurologico dei topolini malati è migliorato e allo stesso tempo è diminuita nel loro organismo la concentrazione di due proteine che causano infiammazione ed aumenta la concentrazione di cellule che contrastano la malattia, cellule immunitarie come i linfociti T, ‘cellule dendritiche’ e un tipo di ‘macrofago’.
Gli esperti ritengono che questi risultati siano il punto di partenza per testare il batterio su pazienti con sclerosi multipla, una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario del paziente va in tilt e distrugge la guaina isolante dei nervi, la mielina, determinando danni neurologici progressivi.
Studi recenti hanno evidenziato che pazienti con sclerosi multipla presentano alterazioni della flora intestinale e, guarda caso, sono carenti o privi del batterio Prevotella histicola.