Sclerosi multipla, sport e cultura combattono la malattia
15 Settembre 2014 - di Mari
BOSTON – Mantenere il cervello e il corpo sempre allenati combatte la sclerosi multipla: è quanto rivela uno studio della Boston University School of Medicine in collaborazione con Istituto di neurologia dell’ospedale San Raffaele di Milano. I ricercatori hanno scoperto che ad un volume cerebrale maggiore corrisponde una minore disabilità del paziente, sia fisica sia cognitiva.
Condotta su un campione di 240 pazienti di sclerosi multipla, la ricerca dimostra dunque che la massima crescita cerebrale nell’arco della vita protegge dalla disabilità cognitiva ed anche fisica, in particolar modo tra le donne.
Il volume cerebrale garantisce, in altre parole, una sorta di ‘riserva’ contro la progressione della disabilità nella sclerosi multipla.
Gli esperti hanno notato che chi nel corso della vita costruisce una maggiore riserva cognitiva attraverso, ad esempio, maggiore attività fisica e intellettiva, studio o sport, nel momento in cui si ammala di una patologia che distrugge il sistema nervoso, rivela un adattamento maggiore che limita i danni della patologia. Ciò si è osservato per l‘Alzheimer, poiché il livello culturale condiziona l’avanzamento della patologia, ma anche per la sclerosi multipla: le persone che hanno un background migliore, a parità di lesioni e atrofia del cervello, performano meglio nell’attività cognitiva e hanno una minore compromissione.
Dagli esperti arriva dunque un consiglio:
“E’ fondamentale restare attivi, cognitivamente e fisicamente. L’attività fisica determina la produzione di una particolare sostanza, il fattore bdnf, che potenzia l’attività cerebrale. L’invito è di praticare sport e attività culturali a tutte le età.