Sigaretta elettronica, prof. Polosa: “Diminuisce stress e ansia”
18 Marzo 2015 - di Mari
ROMA – Fumare sigarette elettroniche anziché quelle tradizionale è davvero meglio per la salute? Come funzionano? Quando vanno sostituite? A queste e a molte altre domande ha provato a rispondere il professor Riccardo Polosa, ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Catania e direttore scientifico della Lega Italiana Anti Fumo (LIAF), intervistato da Stefano Massarelli per il Secolo XIX. Una cosa è certa, secondo il professore: le sigarette elettroniche inducono meno i malesseri legati al fumo tradizionale e soprattutto diminuiscono l’ansia e lo stress tipici dei fumatori delle “bionde”.
Polasa è tra i firmatari della lettera aperta, promossa dall’oncologo Umberto Veronesi e sottoscritta da 50 scienziati internazionali, indirizzata all’Organizzazione mondiale della sanità in cui si sottolineava la scarsa tossicità delle sigarette elettroniche e la loro efficacia nel favorire la disassuefazione dal fumo, con la possibilità di prevenire migliaia casi di cancro ogni anno.
Ma come funzionano le sigarette elettroniche? Ecco la spiegazione di Polosa:
“L’elettronica non fa altro che scaldare un liquido, composto da glicole propilenico e glicerina vegetale, senza passare dal processo di combustione, ovvero senza apportare né catrame né monossido di carbonio, le due sostanze più nocive prodotte dal fumo delle sigarette. Dietro le mentite spoglie di una bionda, quindi, la sigaretta elettronica ripropone al fumatore le stesse sensazioni rilasciate dalla sigaretta convenzionale, ma con minori danni per la salute”.
In commercio ci sono due tipi di sigarette elettroniche: i dispositivi di prima generazione (o cigalike), costituiti da piccole batterie al litio, ricaricabili o usa e getta, e cartomizzatori/cartucce già riempiti di liquido; ed i dispositivi di seconda generazione (o personal vaporizers), costituiti principalmente da batterie ricaricabili ad alta capacità, con atomizzatori da sostituire volta per volta.
Rispetto alla sigaretta comune, spiega il dottor Polosa,
“Le e-cig non contengono tabacco e non prevedono la combustione per funzionare, pertanto è intuitivo che siano più sicure delle bionde e che siano in grado di migliorare lo stato di salute dei fumatori che decidono di utilizzarla al posto delle sigarette convenzionali. Studi clinici sulla sigaretta elettronica dimostrano effetti positivi sul consumatore di sigaretta elettronica sia in termini di riduzione del danno che di riduzione del rischio legato al fumo di sigaretta convenzionale. Fatto 100 il rischio delle sigarette convenzionali, le elettroniche si attestano ad un valore di 5″.
Polosa è autore di uno studio condotto dal team dei ricercatori LIAF nel Centro Universitario del Policlinico di Catania che, spiega,
“ha dimostrato una sostanziale diminuzione dei danni causati dal fumo come tosse (18%), bocca secca (17%), irritazione della gola (20%) e mal di testa (10%). Disturbi da astinenza da fumo di tabacco, quali ansia, fame e insonnia, sono stati riferiti raramente. Non sono stati registrati cambiamenti di peso sostanziali, variazioni del battito cardiaco o della pressione sanguigna, anzi è stato monitorato un miglioramento delle condizioni di salute generali grazie alla riduzione del fumo di tabacco”.
Inoltre, spiega sempre il professore,
“studi condotti nei nostri centri antifumo hanno comunque dimostrato che la sigaretta elettronica è efficace anche dal punto di vista psicologico perché diminuisce gli stati di ansia e stress tipici dei fumatori di sigarette convenzionali”.