Sindrome da shock tossico per assorbenti, 16enne in fin di vita
27 Ottobre 2016 - di Mari
LONDRA – Una studentessa di 16 anni ha rischiato di morire dopo aver sviluppato la sindrome da shock tossico, una rara patologia causata dall’uso improprio degli assorbenti interni che può anche uccidere.
Katrina Shelton, racconta il Daily Mail, ha iniziato a sentirsi molto stanca, ad avere la febbre e a vomitare, ma pensava si trattasse solo di influenza. Solo che le sue condizioni sono peggiorate rapidamente e dopo alcuni giorni è collassata in casa. E’ stata subito ricoverata in terapia intensiva e ha rischiato la vita. Tutto per aver usato (male) gli assorbenti interni.
I medici le hanno subito dato molti antibiotici per cercare di salvarle la vita e alla fine ce l’hanno fatta. Si pensa che a provocarle la sindrome sia stato un uso improprio degli assorbenti interni, ma lei sostiene di non averli utilizzati per un numero di ore superiore al massimo consentito.
Katrina, di Pentwater, Michigan, aveva iniziato a sentirsi male a scuola. Faticava a tenere gli occhi aperti. Così ha chiamato la madre e si è fatta portare a casa. Ha dormito tutto il giorno e l’indomani è tornata a scuola. Ma dopo alcune ore di nuovo è stata colta da un’estrema stanchezza e da una fortissima nausea, e ha iniziato a vomitare.
A quel punto è andata dal medico, pensando di avere l’influenza. I suoi sintomi sono continuati anche l’indomani, e due giorni dopo sono drammaticamente peggiorati. La madre Jennifer, 37 anni, l’ha portata al pronto soccorso, dove la figlia è collassata sul pavimento del bagno. Alla fine, dopo un ricovero in terapia intensiva, la ragazza è riuscita a sopravvivere.
La sindrome da shock tossico è causata da alcuni batteri che rilasciano tossine dannose all’interno dell’organismo. I sintomi tipici della TSS sono febbre alta e improvvisa, vomito, diarrea, eruzioni cutanee simili all’eritema solare, vertigini, dolori muscolari, senso di svenimento. Un uso improprio degli assorbenti interni, come tenerli dentro per troppe ore, può causare questa sindrome, che può portare all’amputazione di arti e persino alla morte.
(Nella foto, a sinistra Katrine, insieme alla madre Jennifer)