La sindrome dell'intestino irritabile potrebbe essere spiegata dalla genetica
La sindrome dell’intestino irritabile si presenta di solito come un fastidio o dolore addominale, che si allevia dopo l’evacuazione. Può sperimentarla chi è stitico così come chi è diarroico. Le donne sono colpite in misura del doppio rispetto agli uomini.
Tra sintomi che spesso rendono complicato vivere serenamente ci sono emicrania, ansia, depressione, fibromialgia, fatica cronica, cistite e problemi legati alla sfera sessuale. Sappiamo che senza un test di definizione, la diagnosi arriva dopo aver escluso altre cause e spesso è molto lunga.
I geni possono spiegare in qualche modo perché un disturbo intestinale così comune è spesso collegato all’ansia. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Genetics.
I ricercatori sperano che la loro scoperta impedisca a questo problema di salute di essere erroneamente etichettato come un semplice stato emotivo. Il team ha studiato più di 50.000 individui con IBS, confrontando il loro DNA con quello di persone sane.
Il professor Miles Parkes, gastroenterologo presso l’Addenbrookes Hospital di Cambridge e autore della ricerca, afferma che l’IBS è ancora poco compresa. Potrebbe essere erroneamente classificata come psicosomatica a causa della sovrapposizione con ansia e stress.
Ma Parkes e il suo team affermano di aver identificato almeno sei differenze genetiche distinte che potrebbero, almeno in parte, spiegare questo legame tra l’intestino e la mente.
I risultati hanno mostrato che nel complesso l’ereditarietà dell’IBS (quanto i tuoi geni influenzano la probabilità di sviluppare una particolare condizione) è piuttosto bassa. Sei differenze genetiche sono più comuni nelle persone con IBS. La maggior parte di questi ha ruoli nel cervello e forse nei nervi che forniscono l’intestino, piuttosto che nell’intestino stesso.
Lo stesso corredo genetico che mette le persone a maggior rischio di IBS aumenta anche il rischio di disturbi dell’umore e d’ansia comuni come ansia, depressione e nevroticismo, nonché insonnia.
“Il nostro studio mostra che queste condizioni hanno origini genetiche condivise, con i geni interessati che potrebbero portare a cambiamenti fisici nel cervello o nelle cellule nervose che a loro volta causano sintomi nel cervello e sintomi nell’intestino”.
La scoperta potrebbe in definitiva aiutare a sviluppare test e trattamenti migliori per l’IBS. Foto Pixabay.
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