Sla, "gusto della vita": un tampone per ridare sapore ai cibi

Sla, “gusto della vita”: un tampone per ridare sapore ai cibi

10 Maggio 2017 - di Mari

Restituire il gusto di alcuni cibi ai malati di sclerosi laterale amiotrofica che non possono mangiare in modo naturale a causa della malattia neurodegenerativa: è l’obiettivo del “gusto della vita”, un tampone che sprigiona i sapori di alcuni piatti tipici italiani, dalla pasta alla carbonara al tiramisù.

La sperimentazione è stata lanciata nei Centri Nemo di Milano, “ma presto potrebbe diventare realtà”. E’ il progetto nato da un’idea di Paolo Palumbo, cuoco di Oristano di 19 anni affetto da Sla, autore del libro Sapori a colori. Sconfiggere la malattia con la buona cucina. 

Palumbo ha spiegato la sua idea: “Si tratta di mettere in produzione un tampone  che è una sintesi ‘chimica’ di sapori attraverso la cucina molecolare che, introdotto in bocca, sprigiona i gusti, ridando gioia a chi anche da decine di anni magari si nutre con un sondino e non può più mangiare naturalmente”.

Praticamente “tiriamo fuori tutti gli aromi della ricetta – spiega Marco Palumbo, papà di Paolo, che condivide con lui il progetto – per esempio con la carbonara separiamo gli ingredienti, così il paziente tramite il tampone può sentire i sapori dell’uovo, della pasta, del guanciale come se mangiasse dalla forchetta”.

Il brevetto è stato già depositato e il tampone è stato testato su 10 pazienti del centro Nemo con ottimi esiti. “Chi lo ha provato é rimasto estasiato – conclude Marco Palumbo – manca ancora poco, poi sarà a disposizione di tutti i malati, forse tra due mesi”.