Stare seduti in età avanzata aumenta il rischio di ictus

Stare seduti in età avanzata aumenta il rischio di ictus

13 Giugno 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Ogni ora trascorsa stando seduti quando si hanno tra i 60 e i 70 anni aumenta il rischio di ictus del 14 per cento. Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open. Fare solo 25 minuti di esercizio moderato al giorno, come camminare a passo svelto o andare in bicicletta, riduce il rischio di oltre il 40%. Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori della San Diego State University hanno collegato dei dispositivi di rilevamento del movimento a 7.607 uomini e donne americani, con un’età media di 63 anni. Dovevano tenerlo attaccato per 16 ore durante il giorno, ma potevano toglierlo per otto ore di notte quando erano a letto. I ricercatori hanno poi analizzato le loro cartelle cliniche sette anni dopo. In quel periodo di tempo sono stati registrati 286 ictus.

Come si legge sul Daily Mail, i ricercatori hanno scoperto che le persone più sedentarie, che si sono mosse a malapena per 13 o più ore al giorno, erano a più alto rischio di ictus. Avevano il 44% in più di probabilità di subire un ictus entro sette anni rispetto alle persone meno sedentarie. Ogni ora in più al giorno trascorsa sedentaria ha aumentato il rischio di un ictus del 14%. La quantità ottimale di esercizio moderato per le persone sulla sessantina è di circa 25 minuti al giorno.

Ben l’80% di tutti gli ictus può essere evitato, partendo dall’individuazione dei fattori di rischio. Alcuni, come sesso, età e familiarità non sono modificabili, ma la maggior parte lo sono come ha spiegato Alice Italia Onlus, da cui arrivano semplici indicazioni: modificare il proprio stile di vita, curando alcune patologie che possono essere causa di ictus. Poi, tenere sotto controllo pressione, colesterolo, glicemia e malattie cardiache (soprattutto fibrillazione atriale che causa il 20% degli ictus); non fumare, non consumare alcolici in eccesso.

Nota bene: questo articolo ha solo uno scopo illustrativo e non sostituisce in alcun modo il parere medico. Foto di Sabine van Erp da Pixabay

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