Stress e rischio ischemia, orzo protegge cuore e cervello
22 Febbraio 2017 - di Mari
Troppo stress? L’orzo può proteggere cuore e cervello, non solo dalle tensioni, ma anche dal rischio ischemia. Il merito è dei beta-glucani, componenti della fibra già noti per controllare i livelli di colesterolo nel sangue e attenuare i rialzi della glicemia dopo i pasti, spiega la nutrizionista Carla Favaro sul Corriere della Sera.
Da studi recenti è emerso che i beta-glucani, presenti anche nell’avena (seppure in quantità minori) hanno
“la capacità di potenziare l’abilità delle cellule endoteliali (quelle che rivestono la superficie interna dei vasi) nel generare nuovi vasi sanguigni quando si trovano in una situazione di “stress ossidativo” dovuta, per esempio, a un eccesso di radicali liberi. In questo modo si creano naturalmente dei by-pass coronarici utili a proteggere il cuore dall’ischemia”,
sottolinea al Corriere della Sera il professor Vincenzo Lionetti, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Inoltre gli stessi beta-glucani proteggono dai danni dello stress psicosociale cronico, a livello di cuore e cervello.
Ma quanto orzo bisogna mangiare per avere questi effetti? La dose consigliata è quella di tre grammi di beta-glucani al giorno, che corrisponde all’incirca a 80 grammi di orzo al giorno. Il cereale non deve per forza essere integrale: va bene anche quello decorticato (ottenuto attraverso un blando processo di raffinazione che ne riduce la fibra ma mantiene quasi inalterato il suo contenuto di sostanze nutritive come proteine e vitamine) o quello perlato (ottenuto attraverso un processo di raffinazione più intenso). Quest’ultimo cuoce più velocemente e ha il contenuto di beta-glucani quasi inalterato rispetto agli altri tipi di orzo, precisa la professoressa Rita Acquistucci al Corriere della Sera.
E se non si vuole mangiare sempre solo orzo allo stato “naturale” si può optare per pasta, biscotti e fiocchi, che mantengono comunque la concentrazione di beta-glucani.