Troppo alta l’esposizione a fumo passivo nei primi 2 anni di vita: l’indagine dell’ISS
27 Marzo 2023 - di Claudia Montanari
Troppo alta l’esposizione al fumo passivo e all’uso di device come tablet e cellulari per bambini da zero a due anni: lo rileva una indagine coordinata dall’ISS (istituto superiore di sanità) e promossa del Ministero della Salute. A fronte di molte abitudini positive, emergono alcuni grossi errori che andrebbero rivisti.
Oltre il 90% delle mamme ha riferito di non aver fumato durante la gravidanza e oltre 8 su 10 di non aver consumato bevande alcoliche. Tuttavia, sono ancora troppi i bambini (38%) potenzialmente esposti a fumo passivo a causa della presenza di almeno un genitore e/o altra persona convivente fumatrice.
Inoltre, se è vero che più del 90% delle mamme ha assunto acido folico in gravidanza, solo un terzo (32,1%) lo ha fatto in maniera appropriata da un mese prima del concepimento.
Ancora: tra gli 11 e i 15 mesi, oltre la metà dei piccoli è esposta già a schermi, tra tv, computer, tablet o cellulari.
Questi alcuni dei risultati, presentati presso l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), del Sistema di Sorveglianza 0-2 anni sui principali determinanti di salute del bambino, promosso dal ministero della Salute e coordinato dall’Iss, in collaborazione con le Regioni.
In questa 2/a edizione della rilevazione sono state Intervistate oltre 35.000 mamme di bambini fino a 1.000 giorni di vita, utilizzando un questionario anonimo autocompilato presso i Centri Vaccinali tra giugno e ottobre 2022. La finalità della Sorveglianza è di produrre indicatori a livello regionale o aziendale, richiesti dall’Oms e/o dai Piani Nazionali e Regionali della Prevenzione.
L’importanza dei primi 1000 giorni di vita
I primi 1000 giorni di vita sono fondamentali per impostare le migliori condizioni per la salute del bambino, per un sano sviluppo e per ridurre le disuguaglianze di salute. E’ proprio in questo momento infatti che vengono a definirsi gli organi che, nelle loro funzioni, risentono dell’esposizione a fattori genetici, psicofisici, relazionali e ambientali.
“Investire nelle prime epoche della vita significa favorire ricadute positive lungo tutto l’arco dell’esistenza, non solo nel singolo ma nell’intera comunità – afferma Giovanni Capelli, Direttore del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie dell’Iss – I risultati dell’edizione 2022 della Sorveglianza mostrano che i comportamenti favorevoli al pieno sviluppo psico-fisico dei bambini non sono sempre garantiti ed evidenziano differenze territoriali e socio-economiche meritevoli di attenzione”.