Troppo pane o troppa pasta: 30enni a rischio diabete
21 Settembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
I trentenni di oggi sono esposti al rischio di diabete molto più che i loro nonni. La dieta occidentale, ricca di pane e pasta, in generale di carboidrati raffinati, porta a un eccesso di zuccheri nel sangue, che non dovrebbe essere tale. Spesso i carboidrati sono la scelta alimentare più semplice, quella che si fa con più facilità. Un pezzo di pizza, un pacco di patatine. Ma il prezzo da pagare non è innocuo, almeno dal punto di vista della salute.
La professoressa Joan Taylor, esperta di diabete presso la De Montfort University di Leicester, ha messo sotto accusa l’attuale guida nutrizionale del Sistema Sanitario Nazionale britannico. Afferma che i carboidrati, come patate, pane e riso, dovrebbero costituire poco più di un terzo di ciò che mangiamo. Ma parlando al British Science Festival, il Taylor ha chiesto che si arrivi solo al 10%. Mangiare cibi meno ricchi di amido potrebbe far perdere peso alle persone, riducendo drasticamente il rischio di contrarre il diabete di tipo 2. Aiuterebbe anche i livelli di zucchero nel sangue a tornare “alla normalità”.
Taylor ha detto: “Se riesci a ridurli al 10%, tenendo presente che la raccomandazione del SSN è di circa il 35%, non solo perderai peso, che è una buona cosa per la sindrome metabolica e il tipo 2, ma la tua glicemia tornerà alla normalità”.
Il diabete colpisce sempre più bambini.
In era Covid un’impennata dei nuovi casi di diabete tra i bambini, quasi raddoppiati solo nel primo anno di pandemia. È quanto dimostra uno studio multicentrico condotto in Usa e pubblicato sul Journal of Pediatrics dagli esperti della Johns Hopkins University di Baltimora. Secondo gli esperti il motivo è legato non troppo al virus in sé, quanto al drastico cambiamento degli stili di vita che ha connotato il periodo pandemico, con la chiusura delle scuole, l’aumento della sedentarietà, il maggior consumo di cibi spazzatura e la riduzione delle attività sportive. Foto di Couleur da Pixabay.