Troppo sale a tavola fa male. O forse no. Due studi contraddittori
19 Agosto 2014 - di Mari
ROMA – Troppo sale a tavola fa male. O forse no. Negli stessi giorni escono due ricerche sul consumo di sodio che si contraddicono a vicenda. Un maxi-studio condotto dalla Tufts University e pubblicato sul New England Journal of Medicine sostiene che un milione e 650mila persone al mondo, ogni anno, muoiono per cause legate al consumo eccessivo di sale, cioè oltre la dose giornaliera raccomandata dall’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) di 2 grammi al dì di sodio. Negli stessi giorni un altro studio dice che le diete estremamente povere di sale potrebbero non risultare benefiche come molti esperti ritengono e potrebbero addirittura essere rischiose.
La tesi sostenuta dall’Oms, però, è quella che dice di non eccedere con il sale, e la massiccia analisi della Tufts University sembra darle ragione. Gli esperti hanno utilizzato dati relativi a 187 Paesi del mondo e a 205 studi fatti finora sul consumo di sodio. Hanno stimato (con i test delle urine e questionari nutrizionali) un consumo di sodio medio nel mondo pari a quasi il doppio di quello raccomandato dall’Oms, con punte anche superiori a 5 grammi al dì in Asia Centrale. A consumarne meno, ma sempre oltre 2 grammi al dì sono gli abitanti dell‘Africa Sub-sahariana.
Gli epidemiologi hanno poi stimato gli effetti di questi consumi di sale sulla pressione del sangue e gli effetti dell’ipertensione dovuta al sale correlata sul rischio cardiovascolare, per esempio di infarto. Con tutte queste complesse stime hanno calcolato che 1,65 milioni di individui nel mondo ogni anno muoiono per cause cardiovascolari come un infarto da riferirsi direttamente all’eccesso di sale a tavola. E questa è solo una parte dei danni del sale in termini di vite umane, concludono gli epidemiologi, perché l’eccesso di sodio può causare serie malattie renali e anche il cancro allo stomaco, facendo altre vittime. Almeno secondo molti studi.