Troppo sale a tavola: il 75% è “nascosto” negli alimenti
1 Marzo 2016 - di Mari
ROMA – Troppo sale a tavola: nonostante le continue raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, che invita a non consumarne più di 5 grammi al giorno (equivalenti a 2 grammi di sodio), il consumo medio è ben sopra questa soglia. Il motivo è semplice: il 75% del sale che si consuma è ‘invisibile’, contenuto in cibi qualche volta insospettabili.
Proprio alle fonti di sodio ‘nascoste’ è dedicata la settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale, organizzata dall’Organizzazione non governativa Wash e che si conclude il 6 marzo. Come sottolinea la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu),
“siamo ancora molto lontani dal raggiungere l’obiettivo posto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di un consumo individuale di sale non superiore a 5 grammi al giorno (corrispondenti a 2 grammi di sodio). Il consumo tipico di un italiano adulto è oggi invece vicino ai 9 grammi e in molti casi li supera ampiamente”.
In alcune regioni del sud, spiega la Sinu, il consumo supera gli 11 grammi al giorno. I cibi a più alto contenuto di sodio nascosto, spiegano gli esperti, sono pane, prodotti da forno, prodotti caseari e salumi, mentre un’indagine nel Regno Unito ha trovato valori molto alti anche nei prodotti già pronti e, ad esempio, nei corn flakes.
Dimezzare l’assunzione di sale da 10 a 5 grammi al giorno riduce del 23% il rischio di ictus e del 17% il rischio di malattie cardiache. Ecco perché è importante leggere le etichette e preferire prodotti che contengano una quantità di sale inferiore a 0,3 grammi per 100 grammi.