Tumore al polmone, scoperto come fermarne la crescita
10 Aprile 2017 - di Mari
Scoperto come colpire il “cuore” che provoca la crescita del tumore al polmone, ovvero le cellule staminali tumorali che sono le responsabili della sua continua crescita e anche della comparsa di recidive e metastasi, in quanto sono spesso resistenti ai farmaci.
Si tratta di una scoperta confermata da test in vitro che apre importanti prospettive, con l’obiettivo di arrivare ad eradicare questo tipo di tumore che si conferma uno dei ‘big killer’, con 41mila nuovi casi nel 2016 solo in Italia.
Lo studio – che ha svelato un nuovo meccanismo attraverso il quale le staminali dei tumori polmonari si propagano – è pubblicato sulla rivista Oncogene ed è coordinato da Rita Mancini del Dipartimento di Medicina Clinica Molecolare della Sapienza Università di Roma, in collaborazione con varie istituzioni tra cui l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e con il sostegno della Associazione italiana per la ricerca sul cancro Airc.
La “potenziale ricaduta terapeutica – afferma Gennaro Ciliberto, direttore scientifico del Regina Elena – è la possibilità di bloccare la crescita delle staminali mediante l’uso di piccole molecole capaci di inibire un enzima, SCD1, importante per la sopravvivenza delle staminali tumorali stesse. Questo è quanto abbiamo verificato nei nostri studi su cellule tumorali in provetta e che stiamo attualmente riproducendo in modelli più complessi di crescita tumorale”.
Negli ultimi anni, spiegano i ricercatori, si è sempre più accreditata la visione dei tumori come una popolazione eterogenea di cellule organizzate secondo una precisa gerarchia, alla sommità della quale si trova un sottogruppo di cellule cosiddette staminali tumorali che ne alimenta continuamente la crescita.
Ci sono molte evidenze che indicano come queste cellule siano le più resistenti all’azione dei farmaci e pertanto siano responsabili delle metastasi e delle recidive. Colpire i meccanismi che controllano la vitalità delle staminali tumorali è quindi uno degli obiettivi principali, perché questo permetterebbe di eradicare alla base la crescita dei tumori.