Tumore al seno, dieta ricca di grassi saturi aumenta il rischio
29 Aprile 2014 - di Mari
MILANO – Tumore al seno, un’alimentazione ricca di grassi potrebbe aumentare il rischio. Lo rivela uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
I ricercatori hanno osservato oltre 10.000 donne che hanno sviluppato il tumore al seno tra le oltre 300.000 volontarie provenienti da dieci Paesi europei partecipanti al progetto europeo EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition). Le pazienti sono state osservate per più di 11 anni.
Dallo studio è risultato il rischio di sviluppare un tumore al seno per chi consuma elevate quantità di grassi saturi è del 14 per cento in più, ma considerando i sottotipi tumorali aumenta del 28 per cento e del 29 per cento nelle donne che sviluppano tumori della mammella rispettivamente con recettori positivi per gli estrogeni (ER+) e per il progesterone (PR+) e con recettori negativi per il fattore di crescita dell’epidermide (HER2-).
La prima ipotesi di una relazione tra consumo di grassi e tumore al seno risale agli anni Settanta, quando si osservò che nei Paesi a maggior consumo pro capite di grassi era molto più alta l’incidenza della malattia. Per decenni gli studi epidemiologici sull’argomento hanno dato risultati contrastanti.
Quest’ultimo studio fa luce sui possibili meccanismi dell’aumentato rischio: sono i grassi saturi da fonti animali i principali responsabili e non, ad esempio, gli oli vegetali. L’aumento di rischio riguarda soprattutto i sottotipi di tumore al seno che rispondono a terapie ormonali. I risultati supportano quindi l’ipotesi che una dieta ad alto contenuto di grassi aumenti i livelli di estrogeni e pertanto stimoli maggiormente lo sviluppo di tumori ormono-dipendenti.
Il suggerimento degli esperti è di ridurre il consumo di grassi saturi che provengono in gran parte da carni e latticini. In una dieta equilibrata i grassi saturi non devono superare il 10 per cento delle calorie giornaliere.