Tumore alla prostata, quando il bisturi può essere evitato
2 Ottobre 2014 - di Mari
ROMA – Cancro alla prostata, gli urologi rassicurano: se il tumore è di grado basso si può evitare di operarsi. Questo è possibile grazie ai nuovi esami specifici in grado di tenere sotto controllo la neoplasia. Gli urologi consigliano più controlli e meno bisturi se il tumore alla prostata non è nelle classi considerate a rischio. Ma quali sono queste classi? Tutto dipende dalla neoplasia. Le classi si individuano in base al rischio: molto basso, basso, intermedio, alto, molto alto.
Se il rischio è molto basso o basso è meglio limitarsi a controllare l’ipotetica evoluzione nell’arco dell’anno successivo alla diagnosi, evitando l’operazione.
Nel 2015 sono attesi circa 35mila nuovi casi di tumore alla prostata, in calo rispetto agli anni precedenti, grazie al miglioramento dei metodi predittivi e delle diagnosi precoci. Cala anche il tasso di mortalità, grazie alla prevenzione crescente.
Una delle maggiori difficoltà, sottolineano gli urologi, è il timore del malato. Ma il consiglio unanime dei medici è non solo di sottoporsi regolarmente ai controlli, ma di insegnare ai ragazzi a conoscere il proprio corpo e in particolare i propri organi genitali sin da piccoli. Se questo per le ragazze è più naturale, con le prime visite ginecologiche sin dall’adolescenza, per i ragazzi lo è molto meno. Ma altrettanto importante.