Tumore alle ovaie, terapia ormonale in menopausa aumenta il rischio

Tumore alle ovaie, terapia ormonale in menopausa aumenta il rischio

18 Febbraio 2015 - di Mari

ROMA  – Seguire una terapia ormonale sostitutiva in menopausa potrebbe aumentare il rischio di tumore alle ovaie. A mettere sotto accusa ancora una volta questo metodo usato per alleviare i sintomi della post-fertilità è uno studio dell’Università di Oxford, pubblicato sulla rivista Lancet.

Gli scienziati hanno passato in rassegna 52 studi condotti in precedenza su oltre 21mila donne e hanno riscontrato un aumento dei casi di cancro anche a breve termine per circa una donna ogni mille che assume questi farmaci per 5 anni.

Sull’impatto e gli effetti sulla salute delle donne della terapia ormonale sostitutiva medici e ricercatori dibattono da tempo. Uno studio del 2010 rivelò che le donne in menopausa sotto terapia ormonale corrono rischi più elevati di sviluppare tumore del seno invasivo e di morirne.

La terapia ormonale si è però rivelata utile, secondo altri studi, nel ridurre le probabilità di osteoporosi e tumore all’intestino, e, secondo uno studio danese del 2012, se prescritta immediatamente al termine del periodo fertile femminile e iniziata tra i 45 e i 58 anni riduce del 52% il rischio cardiovascolare.

 

Dell’impatto sulle ovaie di questi farmaci si è a lungo dibattuto. Quello delle ovaie è uno dei tumori più letali per le donne, soprattutto perché spesso si scopre quando ormai è in fase avanzata. Uno studio del 2011 dell’università di Newcastle aveva riscontrato che prendere la pillola contraccettiva per dieci anni dimezza il rischio di tumore alle ovaiet nelle donne. La stessa Società italiana di contraccezione ha ribadito recentemente come la pillola dimezzi il rischio di ammalarsi e l’effetto protettivo duri di più tanto più prolungata è l’assunzione nel tempo. Una protezione che dura fino a 30 anni dalla sospensione della pillola.

Ma secondo quest’ultimo studio, il collegamento tra terapia ormonale e cancro alle ovaie nelle donne in menopausa c’è, sia nel caso di terapia a base di ormoni estrogeni che di progestinici. Il rischio, conclude lo studio, cala man mano che passa del tempo da quando si è interrotta la terapia.

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