Tumore, la colazione ideale per affrontare la chiemoterapia
26 Febbraio 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – Quando si devono affrontare le terapie a causa di un tumore, l’alimentazione è molto importante in quanto il fisico ne può uscire debilitato e stanco. A tal proposito, il reparto di Chemioterapia dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna sta sperimentando una colazione ideale, con meno zuccheri semplici, più cereali integrali e più frutta di stagione rispetto a uno spuntino tradizionale. Una colazione non solo gustosa ma anche buona per l’organismo. L’iniziativa, va incontro alle necessità di pazienti oncologici alle prese con esigenze alimentari specifiche, ma ha anche l’obiettivo insegnare loro a mangiare sano.
Per chi riceve una diagnosi di tumore l’alimentazione diventa ancora più importante. “Evidenze scientifiche hanno dimostrato il ruolo negativo per la salute svolto dall’eccesso di zuccheri raffinati così come di carni insaccate. E molto si è scritto anche su latte e latticini”, spiega Alessandra Longhi, responsabile dell’Unità di Chemioterapia dei tumori dell’apparato locomotore presso il Rizzoli, centro di eccellenza per la cura dei sarcomi. “Inoltre – prosegue – chi affronta la chemioterapia va spesso incontro a problemi come nausea e stipsi. Può esser più difficile quindi assumere le sostanze nutritive necessarie ad affrontare nel modo migliore terapie dagli effetti spesso pesanti”.+
Offerta in tre opzioni (dolcemiele, dolcefrutta e salato) e approvata dai nutrizionisti, la colazione ‘Buono’ è stata messa a punto sulla base delle risposte a un questionario compilato dai pazienti stessi sulle loro preferenze. Prevede yogurt alla soia o scremato al posto di quello classico, cracker al farro e parmigiano invece di burro e marmellata, frutta fresca mandorle e semi di zucca al posto dei biscotti. Ed è solo il primo passo per una revisione dei menu per il pranzo e per la cena.
Alcune delle ricette previste per la nuova colazione sono anche state preparate dai pazienti durante uno show cooking, nella cucina del reparto, in occasione della presentazione del progetto. “Frequento l’istituto alberghiero e ho partecipato molto volentieri”, spiega Filippo, che ha 15 anni e lotta contro un osteosarcoma ma ha preparato pancake per tutti. “È stato bello – spiega – scoprire nuovi ingredienti come i fiocchi d’avena e guarnire il dessert col miele, che può aiutare ad alleviare la nausea”. È stato dimostrato che un’alimentazione equilibrata, con più verdure e frutta fresche, legumi e cereali integrali, favorisce le terapie. Tanto che lo stesso Ministero della Salute ha emanato Linee di Indirizzo per i percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici.
D’altronde i pazienti chiedono spesso indicazioni su cosa mangiare, e molte sono in merito le notizie provenienti da fonti non affidabili. Se un primo obiettivo del progetto è quindi quello di rendere l’esperienza col cibo migliore per i ricoverati, l’altro “è dare loro uno spunto per migliorare le abitudini alimentari, anche una volta tornati a casa”, osserva il direttore generale del Rizzoli Mario Cavalli. “Gli infermieri e il personale sanitario – conclude – hanno sostenuto con entusiasmo questa novità, che va ad aggiungersi alle tante iniziative organizzate per distrarre dalla malattia chi trascorre in ospedale periodi spesso prolungati”.