Tumore del rene, immunoterapia migliora la sopravvivenza
14 Settembre 2017 - di Mari
Nei pazienti malati di tumore del rene la immunoterapia è efficace e migliora la sopravvivenza. In particolare la combinazione di due molecole immunoterapiche, nivolumab e ipilimumab, è efficace nel trattamento del carcinoma renale avanzato o metastatico in prima linea, e anche in pazienti non trattati precedentemente.
Gli importanti risultati sono evidenziati nello studio di fase III CheckMa214 che è stato interrotto anticipatamente. Lo studio, che è stato presentato al congresso europeo di oncologia Esmo 2017, ha infatti dimostrato che la combinazione di nivolumab e ipilimumab ha determinato una sopravvivenza globale superiore rispetto alla terapia standard, in pazienti a rischio intermedio e sfavorevole.
Sulla base di questi risultati, un Data Monitoring Committee ha raccomandato l’interruzione anticipata dello studio. “È la prima volta nella storia degli studi effettuati in questa combinazione che viene interrotto in anticipo uno studio sul tumore del rene, proprio per l’enorme impatto dei risultati raggiunti grazie a questa combinazione – sottolinea il professor Giacomo Cartenì, Direttore dell’Oncologia Medica dell’Ospedale Cardarelli di Napoli -. Nel 2016, in Italia sono state stimate 11.400 nuove diagnosi di tumore del rene. Un terzo dei pazienti arriva alla diagnosi in stadio avanzato metastatico e in un terzo la malattia si sviluppa nella forma metastatica dopo l’intervento chirurgico. Quindi solo il 30% dei casi guarisce grazie alla sola chirurgia. La disponibilità della combinazione di nivolumab e ipilimumab per il trattamento in prima linea della malattia metastatica potrebbe rappresentare dunque un notevole passo avanti”.