Tumore ovarico, grazie alla pillola meno morti
6 Settembre 2016 - di Mari
MILANO – Tumore ovarico, meno morti negli ultimi dieci anni grazie all’uso della pillola anticoncezionale. A dirlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Annals of Oncology e diretto da Carlo La Vecchia dell’Università di Milano, insieme a Eva Negri dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, che hanno constatato come l’uso diffuso della pillola abbia prodotto un declino considerevole delle vittime del cancro dell’ovaio nel corso di 10 anni (dati relativi al periodo 2002-2012) a livello globale, specie negli Stati Uniti e in altri Paesi dove le donne hanno iniziato molto presto a utilizzare il contraccettivo orale.
Nel declino della mortalità, spiegano gli autori dello studio, hanno giocato un ruolo anche la riduzione dell’uso di terapie ormonali sostitutive in menopausa e il miglioramento delle possibilità di diagnosi precoce del tumore ovarico, che, pur avendo una bassa incidenza (circa 5mila nuovi casi l’anno in Italia), è gravato da elevata mortalità.
Gli epidemiologi hanno osservato i trend per i tassi di mortalità dal 2002 al 2012 in tutti i Paesi e visto che, ad esempio, in Europa la mortalità per questo cancro si è ridotta mediamente del 10 per cento. E’ passata da un tasso di 5,76 per 100.000 donne nel 2002 a uno di 6,19 nel 2012. Mentre negli Stati Uniti, dove l’uso della pillola è iniziato prima e in maniera più diffusa rispetto all’Europa, la riduzione è stata del 16 per cento (da un tasso di 5,76 per 100.000 donne nel 2002 a uno di 4,85 nel 2012). Secondo i ricercatori la riduzione dei decessi perdurerà almeno fino al 2020, mediamente del 15 per cento negli Stati Uniti e del 10 per cento in Europa.