Tumori, coi turni di notte in tilt sistemi di difesa del Dna
29 Giugno 2017 - di Mari
Fare un lavoro con turni di notte può non solo aumentare il rischio di diabete, malattie cardiovascolari, obesità e infarto, ma anche di tumore. Colpa, se così si può dire, della riduzione della produzione di melatonina che si ha se si dorme di giorno e si è attivi di notte, e che potrebbe essere responsabile della minor capacità di far fronte ai danni al Dna, potenzialmente aumentando il rischio di tumori.
Fare i turni di notte, infatti, potrebbe disturbare la capacità naturale delle nostre cellule di riparare il Dna che fisiologicamente si danneggia di tanto in tanto, complici una serie di diversi fattori. Lo rivela una ricerca condotta da Parveen Bhatti del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, pubblicata sulla rivista Occupational & Environmental Medicine (edita dal British Medical Journal).
Le cellule sono dotate di naturali meccanismi di riparazione del DNA per far fronte ai danni fisiologici cui esso va incontro, ad esempio a causa dei radicali liberi. Questi meccanismi prevengono l’accumularsi di errori del codice genetico che potrebbero addirittura portare allo sviluppo di un tumore.
I ricercatori sono partiti da un campione di 223 individui che facevano i turni di notte per lavoro ed hanno osservato che, rispetto a chi lavora normalmente di giorno (e quindi dorme di notte), questi presentano nelle urine livelli ridotti di una sostanza – 8-OH-dG – che è un indicatore dei livelli di riparazione del Dna nelle cellule dei diversi organi e tessuti.
Inoltre gli esperti hanno visto che minore è la produzione di melatonina (ormone del sonno) da parte dell’organismo, più alterati risultano i livelli di questa sostanza. Secondo gli esperti ripristinare in chi fa i turni di notte i corretti livelli di melatonina nell’organismo con integratori specifici potrebbe aiutare a contenere gli effetti deleteri della rottura dei ritmi naturali sull’organismo.