Tumori, dopo la carne il caffè nel mirino dell’Oms
30 Ottobre 2015 - di Mari
ROMA – Non solo carni rosse e lavorate, come prosciutti, salami e wurstel. Sotto la lente dell’Iarc, l’agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità che si occupa di ricerca sul cancro, finisce anche il caffè.
Ancora non è dato sapere se la bevanda più famosa e bevuta d’Italia sia o no cancerogena, ma il solo fatto che possa esserlo ha scatenato il panico. L’Iarc ha infatti fatto sapere che i prossimi studi riguarderanno “il caffè e le altre bevande calde come il mate colombiano”. Il pericolo, ma questa è una supposizione, potrebbe derivare dal calore della bevanda, che mette a rischio le pareti dell’esofago.
Quel che è certo è che nel suo prossimo meeting, previsto nella settimana tra il 2 e il 9 febbraio 2016, l’Iarc passerà sotto esame un elenco preliminare di sette molecole, tra cui una della classe dei bisfenoli, già conosciuti perché interferiscono con alcuni ormoni umani, la dimetilformammide, uno dei principali solventi usati nelle reazioni chimiche, e l’idrazina, che fra i vari utilizzi ha anche quello di propellente per alcuni tipi di razzi.
Tra il 24 e il 31 maggio 2016, invece, verrà affrontato dagli esperti dell’agenzia dell’Oms il tema “Caffè, Mate e altre bevande molto calde”. Per questa monografia la fase di raccolta dati, in cui chiunque può segnalare studi scientifici riguardanti la cancerogenicità, si chiuderà il prossimo 22 aprile, mentre la ricerca degli esperti che faranno la valutazione si è chiusa lo scorso 25 settembre.