Tumori, talco sotto accusa. Ma l’esperto dice…
25 Febbraio 2016 - di Mari
ROMA – Tumori, talco sotto accusa: potrebbe favorire l’insorgere del cancro. A far sorgere questi dubbi è il caso di una donna morta per tumore all’ovaio, per il cui caso è stata inflitta una condanna al risarcimento a Johnson & Johnson.
La donna, Jackie Fox, 62 anni, di Birmingham (Alabama) è morta l’anno scorso di tumore all’ovaio dopo avere usato per decenni il talco della Johnson & Johnson. Gli avvocati della donna hanno sostenuto che il gruppo sapeva dei rischi di cancro del prodotto e ha omesso di informare i consumatori. La multinazionale ha respinto le accuse e sta valutando un possibile appello. Ma intanto è stata condannata.
Eppure a riguardo non tutti gli esperti sono d’accordo. Secondo il dottor Leonardo Celleno, Direttore del Centro di ricerche cosmetologiche dell’Università Cattolica di Roma, infatti, l’ipotesi di un effetto cancerogeno per contatto diretto del prodotto con una parte del corpo è discutibile. Inoltre oggi tutti gli ingredienti di un prodotto cosmetico sono testati e prima di essere messi in commercio devono essere approvati da agenzie regolatorie ad hoc sia in Europa sia negli Stati Uniti.
L’ordine di risarcimento arriva perché secondo i parenti della donna la sua malattia sarebbe stata favorita dall’uso prolungato del talco per bambini ”Lo ritengo molto, molto improbabile – aggiunge Celleno – è il primo caso che sento in assoluto, rimango perplesso”.
Oggi, spiega l’esperto, i prodotti cosmetici commercializzati contengono ingredienti studiati e sicuri. In passato si erano espressi dubbi sulla sicurezza di alcuni deodoranti e su presunti rischi di cancro al seno. Ma, ribadisce Celleno, il rischio da contatto non è verosimile, una sostanza eventualmente pericolosa dovrebbe comunque entrare nel circolo sanguigno e poi andare ad accumularsi in un organo per favorire lo sviluppo di un tumore.
Il talco contiene elementi assorbenti e magari dei profumi, difficile ipotizzare la presenza di qualcosa di pericoloso, soprattutto perché, ribadisce Celleno, vi sono commissioni ad hoc specializzate per il controllo della sicurezza dei componenti dei prodotti cosmetici messi sul mercato