Tumori, una biopsia per la diagnosi precoce nelle persone sane
10 Dicembre 2016 - di Mari
ROMA – Una biopsia liquida identifica il rischio tumore nelle persone sane. Si tratta di un metodo innovativo messo a punto da Bioscience, spin off dell’Università di Roma Tor Vergata, e in grado di effettuare uno screening precocissimo in tutte le persone in salute in modo da individuare l’eventuale possibilità di ammalarsi.
A rendere tutto questo possibile è una piattaforma che consente di effettuare una biopsia liquida anche su individui sani, in modo da valutare la suscettibilità a 100 diverse neoplasie prima che si manifestino con sintomi.
Il percorso della piattaforma Sced (Solid Cancer Early Detection) non sostituisce la biopsia tradizionale ma può diventare uno strumento di screening super precoce. Mediante un semplice prelievo di sangue, esegue la mappatura e il monitoraggio di oltre 50 geni e 2.800 mutazioni note nei tumori solidi.
“La maggior parte sono asintomatici nelle prime fasi, spiega Luca Quagliata dell’Istituto di Medicina dell’Università di Basilea, nonostante questo rilasciano costantemente nel sangue tracce di DNA tumorale” o, in altri casi, “gruppi di cellule tumorali si staccano dalla massa primaria e restano in circolazione: questo test offre la possibilità di analizzare entrambe”.
Fino ad oggi questa tecnica si utilizzava solo dopo la diagnosi, per monitorare la comparsa di mutazioni di resistenza alle terapie anti-tumore. Bioscience Genomics è la prima ad applicarla anche su soggetti sani ma a rischio. Il prelievo di sangue può essere effettuato ovunque, ma va inviato presso i laboratori di Roma, Milano e San Marino. Qui il Dna libero circolante viene sequenziato, alla ricerca della mutazione genetica e della sua eventuale tendenza ad aumentare nel tempo.
Come sottolinea Giuseppe Novelli, genetista dell’Università di Tor Vergata, “nonostante oggi sia considerato un test per il follow up dei malati in pochi anni, potrà diventare il gold standard nella diagnostica in oncologia”.