Una piccola dose di stress migliora la memoria. Lo studio
3 Ottobre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
Lo stress è di solito collegato a conseguenze emotive per la salute, ma un nuovo studio suggerisce che provarne un po’ potrebbe essere buono per le nostre funzioni cerebrali. Lo stress potrebbe avvantaggiare positivamente la “memoria da lavoro” in determinate circostanze. Parliamo della memoria che contiene pensieri fugaci ed è responsabile della conservazione e dell’elaborazione temporanea delle informazioni. La nuova ricerca è stata condotta da esperti dell’Università della Georgia e pubblicata sulla rivista Neuropsychologia.
Per lo studio, i ricercatori hanno esaminato le risposte neurali di 1.000 giovani adulti, di età compresa tra 22 e 37 anni, durante una sfida di memoria di lavoro. I partecipanti sono stati sottoposti a scansioni di risonanza magnetica funzionale – che misurano l’attività cerebrale rilevando i cambiamenti associati al flusso sanguigno – durante l’attività di memoria di lavoro per determinare i livelli di stress. Il team di studiosi ha scoperto che coloro che hanno segnalato livelli di stress percepito da bassi a moderati hanno mostrato una maggiore attivazione neurale in una rete di memoria di lavoro del cervello durante un’attività, nonché un aumento delle prestazioni comportamentali. Però, la forza di questa associazione si è stabilizzata a livelli di stress elevati. Questo suggerisce che lo stress aiuta la cognizione cerebrale solo in una certa misura.
“Livelli da bassi a moderati di stress a beneficio della memoria di lavoro (WM)”, affermano nel loro articolo. “Questo studio mette in evidenza le prove emergenti di un processo mediante il quale uno stress lieve induce benefici neurocognitivi”. “Le risorse psicosociali sono potenti fattori protettivi in quanto mitigano la gravità dello stress (rendendolo meno grave e più controllabile)”, aggiungono. “Un tale effetto tampone impedisce allo stress di diventare tossico”. Fonte: Daily Mail.
Nota bene: questo articolo ha solo uno scopo illustrativo e non è in alcun modo sostitutivo del parere medico. Foto di Robin Higgins da Pixabay