Vaccini, un italiano su due contrario. Rischi per i bambini
11 Ottobre 2013 - di Mari
MILANO – Gli italiani non amano i vaccini: oltre la metà, il 52%, è contrario, solo uno su tre (il 33%) è favorevole. Tutti gli altri hanno un’opinione più articolata, con giudizi positivi o negativi ma sempre con molti dubbi.
I dati arrivano da un’indagine sul web realizzata da Eikon commissionata da Pfizer che ha analizzato quasi 1.800 messaggi postati su blog e social forum tra gennaio e agosto 2013. “Chi è a favore dei vaccini, dicono i responsabili della ricerca, li ritiene fondamentali ed efficaci; chi è contro li ritiene, invece, poco sicuri e non così importanti per contrastare la malattia”.
I dubbi e le paure più forti si concentrano soprattutto nei confronti dei bambini, dato che la maggior parte delle vaccinazioni riguarda loro.
“Gli adulti, invece, spiega Francesco Vitale, professore di Igiene all’Università di Palermo, spesso non sono consapevoli del rischio potenziale di malattie infettive e quindi della necessità delle vaccinazioni raccomandate, dei loro richiami e della disponibilità di vaccini più moderni”.
Due esempi su tutti sono la vaccinazione anti-influenzale e quella anti-pneumococco, necessaria serve per combattere le infezioni da Streptoccoccus pneumoniae, che può causare patologie gravi come sepsi, meningite e polmoniti.
Secondo l’OMS (L’Organizzazione Mondiale della Sanità) l’infezione da pneumococco “è la causa principale delle morbosità e mortalità mondiali. Nel 2010 la polmonite ha rappresentato la sesta causa di ospedalizzazione in Italia, e secondo i dati ISTAT nel 2008 ha causato il decesso di 6.905 persone con più di 65 anni”.