Vaccini, sempre più genitori contrari. “Così bambini a rischio”
17 Marzo 2014 - di Mari
ROMA – In Italia sono sempre di più i genitori contrari ai vaccini. E i pediatri lanciano l’allarme: “Così i bambini sono a rischio”. Michele Bocci su Repubblica riferisce quanto sostenuto dal responsabile delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, sul
“sempre più diffuso feeling anti vaccinale che coinvolge il nostro Paese, ci sono aree in cui questo strumento è sempre meno usato. E se cala il numero dei bambini coperti rischiano di tornare malattie che sembrerebbero sconfitte. Il problema con i vaccini è che quando vincono sembrano inutili”.
I bambini che ogni anno dovrebbero essere vaccinati sono mezzo milione. Già al terzo mese devono fare la copertura contro tetano, pertosse, polio, epatite B (obbligatori) e haemophuls influenzae e penumococco (non obbligatori).
Nel primo anno di vita si fanno due richiami, poi si passa a morbillo-parotite-rosolia e meningococco.
Il dottor Antonio Ferro della Asl di Monselice, promotore di vaccinarsi.org, della società italiana di Igiene, spiega a Repubblica:
“In un anno vediamo aumentare dello 0,5-1% il numero di chi si oppone ai vaccini. È un dato importante ma non tiene conto di due fattori ancora più preoccupanti. Il primo riguarda il fatto che spesso all’interno delle regioni ci sono zone dove il fronteanti vaccini ha molti più adepti. Penso da noi a quella di Bassano o in Emilia a quella di Rimini, dove i contrari sono anche l’8%. Poi stiamo notando un ritardo nelle vaccinazioni”.
In tutto in Italia i genitori contrari ai vaccini sono circa 4mila. Circa il 5% delle famiglie non vaccina i figli ma si teme che la percentuale stia aumentando.