WASHINGTON – Una vagina sintetica per le giovani donne nate con una malformazione: l’organo è stato creato, per la prima volta, nel laboratori dell’Istituto americano per la medicina rigenerativa Wake Forest, ed è stato impiantato con successo su quattro ragazze tra i 13 e i 18 anni. Il risultato si deve ad uno dei pionieri nella costruzione di organi e della medicina rigenerativa, Anthony Atala.
La vagina è stata creata a partire dalle stesse cellule delle ragazze, che sono state estratte dai genitali e poi coltivate su una struttura a forma di vagina a base di materiale biodegradabile.
Successivamente, è stato creato chirurgicamente un canale nel bacino delle ragazze e sono stati impiantati gli organi. Dopo l’impianto, a contatto con i tessuti, si sono formate le strutture nervose e i vasi sanguigni e il materiale biodegradabile è stato assorbito dal corpo.
L’organo, secondo l’équipe di ricercatori del Wake Forest, potrebbe essere impiantato anche in donne che hanno avuto un cancro vaginale o subito lesioni.
Le ragazze che hanno ricevuto le prime vagine artificiali erano nate con una rara malattia genetica, chiamata sindrome di Rokitansky, nella quale la vagina e l’utero sono poco sviluppati o assenti. I controlli successi hanno mostrato che anche fino a otto anni dopo l’impianto, gli organi avevano una funzione normale, anche dal punto di vista sessuale.
(Foto Ansa)
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