Virus Zika, come fermare i contagi: spray e zanzare ogm
7 Marzo 2016 - di Mari
ROMA – Virus Zika, per prevenire i contagi servono due metodi: i vecchi spray anti-zanzare e le moderne zanzare geneticamente modificate, un’unione tra le tecniche dell’ingegneria genetica e i vecchi metodi.
L’epidemia scatenata dal virus delle zanzare Aedes Aegypti ha ormai colpito oltre trenta Paesi dell’America Latina. L’Organizzazione mondiale della sanità corre ai ripari e si ingegna.
Come spiega Elena Dusi su la Repubblica,
“Le tecniche di ingegneria genetica applicate alle zanzare — per ora in via sperimentale — sono varie. Alla specie Aedes aegypti (responsabile di febbre gialla e dengue, oltre alla Zika) possono essere aggiunti geni “a orologeria” che lasciano ai maschi il tempo di accoppiarsi (“rubando il posto” ai maschi non ogm) salvo ucciderli pochi giorni dopo, insieme alla prole che hanno avuto il tempo di fecondare — come raccontato ieri anche in un articolo del New York Times. Altri geni trasformano le femmine in maschi. Altri ancora le rendono sterili, impedendo alle loro uova di schiudersi”.
Ma le scoperte per arginare il virus Zika non finiscono qui. E scende in campo anche l’ingegneria nucleare.
“Un approccio non ogm, ma sempre molto duro, è stato sperimentato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Prevede l’irradiazione dei maschi con raggi gamma per renderli sterili. Una volta liberati, questi esemplari si accoppierebbero normalmente — sostituendosi ai maschi fertili — ma senza generare prole. Nei test preliminari, a partire dal 2014, esemplari di zanzare ogm sono stati liberati alle isole Cayman, a Panama e in Brasile. In sei mesi di trattamento la popolazione di
Aedes aegypti è crollata anche del 90%”.
Ci sono però delle controindicazioni, o quanto meno dei limiti a questi approcci ultra-moderni:
“Anche se efficaci, queste tecniche si sono rivelate costose, limitate nel tempo e confinate nello spazio. Le zanzare geneticamente modificate o quelle “cotte” ai raggi gamma riescono a rubare spazio agli insetti sani solo nel punto in cui vengono rilasciati. E vengono di nuovo sopraffatte dagli esemplari normali dopo poche generazioni”.
Un metodo sicuro e privo di controindicazioni, però, ci sarebbe, spiega Elena Dusi:
“E’ l’uso di una tecnica di ingegneria genetica messa a punto da pochi anni: Crispr. Soprannominato “il taglia e cuci del Dna”, questo metodo permette con semplicità e costi bassi di cancellare e riscrivere qualunque punto del genoma. Anziché inserire i “geni killer” delle zanzare in uno solo dei cromosomi, è possibile farlo in entrambi. Portando la probabilità che il frammento di Dna venga trasmesso alle generazioni successive dal 50% (come Mendel insegnava) al 100%. La sterilità, la morte in pochi giorni o la trasformazione delle femmine in maschi si diffonderebbero all’interno di una specie nel giro di poche generazioni, come fuoco nella paglia e senza bisogno di raggiungere ogni palude o ogni anfratto che gli insetti abbiano eletto come habitat”.