Vitamina D alleata della salute mentale nella prima infanzia
24 Maggio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale
La vitamina D è alleata della salute mentale nella prima infanzia. Un recente studio finlandese, pubblicato su JAMA Network Open, presenta nuove informazioni sui benefici della vitamina nei disturbi psichiatrici dei più piccoli. La ricerca ha studiato se un supplemento giornaliero di vitamina D3, superiore alla dose raccomandata, nella prima infanzia riduca o meno il rischio di sintomi psichiatrici in età scolare. La risposta è stata positiva.
La ricerca fa parte della sperimentazione clinica VIDI (Vitamin D Intervention in Infants), che indaga su come l’intervento precoce di vitamina D3 influenzi la crescita e lo sviluppo dei bambini. Nello studio, i bambini sono stati divisi in due gruppi. Uno riceveva la dose giornaliera standard di 10 microgrammi e l’altro il triplo della quantità.
Un’integrazione di vitamina D riduce i sintomi depressivi
Lo studio ha rilevato che l’integrazione giornaliera di vitamina D3 al di sopra della dose standard ha ridotto il rischio di problemi di internalizzazione in età scolare. I bambini che hanno ricevuto la dose più alta avevano meno umore depresso, ansia e comportamento introverso segnalati dai genitori rispetto ai bambini che hanno ricevuto la dose standard.
“I nostri risultati suggeriscono che una dose più elevata di integrazione di vitamina D3 durante i primi anni di vita può ridurre il rischio di interiorizzare i sintomi psichiatrici nella tarda età prescolare e nella prima età scolare”, afferma Samuel Sandboge, ricercatore postdottorato presso l’Università di Tampere.
Sono necessarie ulteriori ricerche
“I risultati e le loro potenziali implicazioni sono interessanti, ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare i risultati. Nell’interpretazione dei risultati, dobbiamo notare, tra l’altro, che abbiamo studiato i sintomi psichiatrici solo come riferiti dai genitori. Inoltre, il i partecipanti allo studio erano bambini di origini nordiche che vivevano in Finlandia e che avevano buoni livelli di vitamina D”, afferma Sandboge. (Fonte: Medical X Press). Fonte: Medical X Press.