Zecche, punture spesso silenziose. Ma possono essere letali
4 Luglio 2016 - di Mari
MILANO – Attenzione alle zecche: in un caso su due non ci si accorge di essere stati morsi, ma le conseguenze possono essere gravi. Questi piccoli insetti, infatti, possono provocare l‘encefalite estiva, letale nel 2 per cento dei casi.
A lanciare l’allarme sono gli esperti della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (Simit), che in vista delle passeggiate nei boschi che attendono molti italiani in fuga verso la montagna o la campagna mettono in guardia: le punture di zecche possono provocare danni permanenti, fino alla paralisi o, in alcuni casi, la morte.
La meningoencefalite da zecche, o primaverile-estiva, è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale diffusa soprattutto nel Nord Est Italia. Nel 70-90% dei casi decorre in maniera asintomatica mentre in un 2% può essere addirittura letale. Il tempo di incubazione è variabile e l’andamento dei sintomi vede un primo episodio simil-influenzale seguito da un periodo di relativo benessere della durata di 7-10 giorni, cui segue la malattia vera e propria. Ma la diagnosi può tardare perché il morso della zecca spesso non viene avvertito.
Nella saliva dell’animale infatti è contenuta una sostanza che ha un effetto anestetico. Quindi, nel dubbio, “è indispensabile informarsi e informare sui viaggi fatti nel mese precedente la comparsa dei sintomi, così che il medico abbia tutti gli strumenti per diagnosticare la patologia”, spiega Ermenegildo Francavilla, direttore dell’unità operativa di malattie infettive dell’Ospedale di Belluno ed esponente della Simit. “In provincia di Belluno, dal 1994 ad oggi – prosegue – sono 194 i casi di encefalite da zecche segnalati, cioè poco meno della metà di quelli registrati in Italia. Ma fortunatamente nessun decesso”.