Roma – Alcune volte c'è da insegnare, altre volte c'è da apprendere, e su questo fronte l'Italia calcistica ha bisogno di confrontarsi a livello internazionale per poter acquisire quelle cognizioni ed esperienze che le consentano di portare avanti uno sviluppo del calcio femminile che qui da noi non pari a quello di altri Paesi": con parole di sincero realismo ed equilibrio, il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete ha aperto stamani a Roma i lavori della 4a Conferenza FIFA sul Calcio femminile. Accompagnato dal vice presidente vicario Carlo Tavecchio, massima rappresentanza del Calcio femminile in Italia, dal direttore generale Antonello Valentini, dal segretario Antonio Di Sebastiano, Abete ha dato il benvenuto ai delegati delle 53 Federazioni calcistiche europee, ringraziando FIFA e UEFA per l'opportunità di organizzare questo evento in Italia.
"Questa iniziativa rappresenta per noi un'occasione di grande apprendimento e una sfida contro noi stessi – ha affermato Abete, illustrando lo scenario del calcio in rosa nel nostro Paese – L'Italia rappresenta in qualche modo uno spaccato di quella situazione descritta dalla UEFA nel suo progetto di sviluppo: forti disomogeneità, ritardi sul versante culturale e sociale nel far diventare il calcio femminile uno sport popolare e diffuso, problematiche legate alla struttura dei club, alla necessità di rafforzarli per portare avanti un progetto di sviluppo idoneo".
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