Prandelli “apre” ai gay nel calcio… come mai ora?
27 Aprile 2012 - di luiss_vcontursi
ROMA – La sua l’aveva già detta nel 2010, auspicando l’outing di qualche giocatore per portare alla luce un tema tabù nello sport, ma nel calcio di più: quello dell’omosessualità. A due anni di distanza Cesare Prandelli ha approfondito il concetto firmando la prefazione al libro di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano ”Il campione innamorato. Giochi proibiti dello sport”. ”Ognuno deve vivere liberamente sé stesso, i propri desideri e i propri sentimenti – ha scritto tra l’altro il ct della nazionale – Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l’individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà”. Come mai Prandelli solleva ora questo argomento? Vuole imbarcare qualcuno?
”Tutti quelli che prima di lui sapevano che nel mondo del calcio ci sono gay e bisessuali – è l’apprezzamento di Cecchi Paone – hanno ritenuto di negarlo e ancora più crudelmente di nascondersi. Se Prandelli dice che sport è il luogo della libertà e dell’educazione, dice siate voi stessi e sarete campioni”.
Una posizione di rifiuto dell’omofobia netta e libera da falsi pudori per la quale il mondo gay e lesbico ha subito avuto parole di gratitudine. ”Dopo anni di bugie e scempiaggini proclamate da allenatori e sportivi italiani, in particolare dai calciatori, finalmente qualcuno dice la verità” ha commentato Anna Paola Concia, responsabile del Partito democratico per lo sport, parlamentare e sposata in Germania con una donna.
Perche’ l’Italia, dello sport e non solo, ha ancora barriere. Se campioni olimpici come Greg Louganis o stelle del tennis come Martina Navratilova non faticarono a dichiarare la propria sessualita’, lo sport italiano ha sempre detto no: ”Gay? Non ne conosco nel calcio – disse Lippi, quando era ct azzurro – Sarebbe difficile, per come siamo fatti, che un calciatore possa vivere la sua omosessualita’ in maniera naturale”.
Luciano Moggi, prima di Calciopoli, aveva invece dichiarato che mai avrebbe preso un calciatore omosessuale. Fece scalpore la presa di posizione di Gennaro Gattuso durante Euro 2008, quando alla vigilia di Italia-Spagna manifestò il suo dissenso per i matrimoni gay: ”Le nozze tra omosessuali non mi trovano d’accordo – aveva detto Gattuso – per me le nozze sono tra un uomo e una donna”. Cosi’ oggi il grazie a Prandelli e’ diventato bipartisan: ”L’invito a ‘fare un passo ulteriore per tutelare gli aspetti dell’autodeterminazione degli individui, sportivi compresi’ dovrebbe essere raccolto da tutti”, ha detto Flavia Perina, deputato Fli.
Ringraziamenti al coraggio anche dal circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli: ”E’ un vero aiuto morale ai troppi calciatori ed in generale agli sportivi italiani omosessuali, che si nascondono per paura di esser oggetto di discriminazioni subdole e plateali da parte delle societa’ e anche delle tifoserie”. ”Una bella pagina di educazione, cultura e civilta’ che fa onore al Paese” e’ stato il commento del presidente di Arcigay, Paolo Patane’. ”Lo sport e’ un attore importantissimo nella formazione di giovani e giovanissimi – ha sottolineato Flavia Madaschi, di Agedo (genitori di persone omosessuali) – E’ indispensabile rimuovere da quell’ambiente tabu’ e pregiudizi che condizionano l’autodeterminazione e la felicita’ degli individui”.