Evelina Christillin, donna nel consiglio Fifa: “Calcio femminile la mia battaglia”
15 Settembre 2016 - di aavico
ROMA – Evelina Christillin entra nel Consiglio della Fifa. La manager torinese, sostenuta dalla Figc, è stata eletta nel corso del Congresso Straordinario dell’Uefa riunito ad Atene e che, con 42 voti, ha scelto Ceferin come successore di Platini alla presidenza. Con la Christillin l’Italia torna nel board del governo mondiale del calcio. “Ringrazio la Figc – le sue prime parole – per aver avuto l’idea di candidarmi e per la forza con cui mi ha sostenuto, sono emozionata e onorata di rappresentare la Uefa all’interno del massimo organismo calcistico internazionale. Da oggi mi metto a disposizione di tutte le Federazioni e sono felice di essere al servizio del mondo del calcio per la sua crescita ed il suo sviluppo”.
“L’elezione di Evelina Christillin – è il commento del presidente della Figc Carlo Tavecchio – è una bella notizia per il calcio e per tutto lo sport italiano. Negli ultimi mesi la Federcalcio ha costruito le condizioni affinché fosse l’Italia a proporre la prima donna europea a sedere nel Consiglio Fifa e oggi festeggiamo un grande successo. Con la sua esperienza sono convinto che darà un contributo importante per lo sviluppo del calcio mondiale“.
Intervistata da Guglielmo Buccheri per La Stampa, la Christillin racconta i complimenti ricevuti e la sua passione per la Juventus:
“Ho il cellulare pieno di sms. Mi hanno scritto John Elkann, il premier Renzi, Malagò, Andrea Agnelli e tutta la Juve, da Marotta a Paratici. La Juve? Sia chiara una cosa (sorride): io non sono un ministro degli Esteri, non ho tessuto nessuna tela. Ripeto: ringrazio la Federazione perché da loro è nata l’idea e loro l’hanno portata avanti fino a ottenere il via libera dell’Uefa. Nei tanti messaggi c’era chi mi ha detto, scherzando, che devo essere super partes, smettendola di parlare di Juve con l’interista Tavecchio. So che sarà difficile”.
Quindi sul ruolo delle donne nel mondo del calcio:
“Penso ad esempio al calcio femminile. Nell’agenda del nuovo presidente Uefa c’è spazio per una riforma anche in questo campo: occorre dare al movimento dignità, visibilità e, perché no, soldi per crescere. In Usa il pallone al maschile viene dopo”.