Costumi da bagno, annessi e connessi: quali scegliere?
16 Luglio 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Già la prova costume, diciamolo, è una di quegli appuntamenti annuali più temuti da qualsiasi donna. Poi arrivano pure le aziende che, candidamente e di certo in buona fede, fanno di tutto per cercare di indorarci la pillola creando modelli di bikini e costumi da bagno adatti a qualsiasi forma mostrandoceli però addosso a modelle dalle curve mozzafiato che, di certo, di slip contenitivi e reggiseni imbottiti bisogno non ne hanno.
Di rigore, l’idea è buona. Le più famose aziende di costumi da bagno come Calzedonia o Yamamay ma anche le più pregiate e di classe come La Perla o Eres, marchio del gruppo Chanel, ogni stagione si prodigano per creare modelli che vengano il più possibile incontro alle esigenze delle donne.
Così, però, ecco che entriamo nel vorticoso vortice del “quale mi sta meglio” e “quale indosso meglio” tra quello correttivo che “pialla” anche i rotolini più esigenti, quello contenitivo e quello dai drappeggi strategici per nascondere le imperfezioni con eleganza. Ma non è finita qui: largo, ovviamente, a parei, caftani e poncho da mettere sopra il costume, per un effetto “vedo non vedo” strategico ma anche glam.
Ma, oltre alle numerose novità che ogni anno vengono presentate, esistono dei costumi “evergreen” che non dobbiamo assolutamente farci scappare. Kristina Ti in una intervista a La Stampa spiega: “Non si sbaglia scegliendo costumi interi dalla forma molto pulita e lineare. Pollice verso per quelli arzigogolati e da passerella, con oblò e tagli assurdi che donano solo alle modelle. Le magrissime possono inventarsi curve che non hanno privilegiando i motivi floreali mescolati tra di loro, a formare un patchwork di colori chiari per dilatare le parti più scarne. E sono fra le poche a potersi concedere i bikini sferruzzati a maglia. Sì alle fasce con una piccola stecca rubata al know how della corsetteria per sostenere (segretamente) il seno. Per le incerte nella taglia: slip con laccetti da allargare o accorciare a piacere”.
Per quanto riguarda i colori, con il bianco ed il nero non si sbaglia mai, poi, continua Kristina: “E poi c’è sempre il trasformista trikini che punta sul total look. Tra i nomi nuovi, Agogoa. Jerry Tommolini, ideatore della griffe, mutua l’effetto 3D con una nuova tecnica di stampa che interagisce con il corpo in movimento. In pratica i tessuti modellano la silhouette fra ombre e luci. Ma attenzione, quest’anno al mare è vietato esagerare”.