Donne e guardaroba, odi et amo: per il 43% è fonte di disagio
24 Aprile 2013 - di Claudia Montanari
MILANO – Dicono che fare shopping renda felici le donne eppure, secondo uno studio, per 6 donne su 10 l’abbigliamento è fonte di piacere ma per altre 4 motivo di insicurezza ed ansia. In particolare, il 57% delle italiane prova soddisfazione davanti al proprio guardaroba, mentre il 43% è preso dall’ansia.
A sottolinearlo è la ricerca di Duepuntozero Doxa presentata oggi a Milano in occasione del lancio del nuovo Lenor, di Procter & Gamble. L’indagine è stata fatta su un campione di mille donne, tra i 18 e i 54 anni. Alla presentazione ha preso parte anche l’attrice Claudia Gerini.
Secondo quanto si evince dall’indagine, l’appagamento deriva soprattutto dall’olfatto: per il 48% il piacere dell’indossare significa “sentirsi a posto con una sensazione di pulito”.
Federico Capeci, ad di Duepuntozero Doxa, commenta: “La ricerca mostra che rispetto al passato la quasi totalità delle donne ha modificato i propri comportamenti nella cura del bucato, prestando più attenzione a non rovinare i vestiti e utilizzando prodotti che permettono di conservarli più a lungo”. Secondo Capeci, spunti interessanti arrivano anche a livello sociologico: “Con il capo – dice – c’è un rapporto multisensoriale”.
L’insoddisfazione, secondo la ricerca, nasce dal numero e dalla tipologia dei capi posseduti, mai sufficiente, anche se solo il 5% usa tutto cio’ che ha nell’armadio e la meta’ delle donne indossa non più del 60% del proprio vestiario. Essere appagate o meno dal vestiario, pero’, dipenderebbe anche dall’olfatto: “Se tutte amano indossare capi che sanno di pulito, per tre su quattro il profumo di bucato non rimane abbastanza sugli abiti, e al massimo dura per un giorno dopo il lavaggio”. Da qui, per Procter&Gamble, l’idea di creare un ammorbidente con una profumazione che dura fino a 7 settimane.
Nove donne su dieci, secondo quanto riporta la ricerca di Duepuntozero Doxa, attribuiscono molta importanza al profumo dei capi lavati ma tre su quattro lamentano la sua breve durata, che si protrae al massimo per un giorno. Per rinfrescare i capi più amati, sei italiane su dieci si occupano personalmente del lavaggio, il 27% sceglie di portarli in lavanderia e il 12% li affida alla propria madre.
Se tutte, invece, leggono l’etichetta al momento dell’acquisto, il 40% la ignora durante il bucato, dando più fiducia alla propria esperienza e alle abitudini ormai consolidate, che sono differenziate in base alla tipologia di capo. Per il 94%, inoltre, l’ammorbidente e’ fondamentale
“Quando sono a casa – racconta Claudia Gerini, ospite dell’evento – il mio rapporto con l’armadio è piuttosto sereno e gioioso, anche se dipende dai giorni. Proprio come le donne che hanno partecipato alla ricerca ho più vestiti di quanti indossi, ma mi piace scegliere a seconda delle occasioni e dell’umore. Anche per me il piacere di indossare è molto legato alle sensazioni di morbidezza e profumo”.