Facebook dipendenti? Ecco i 4 errori da evitare!
29 Gennaio 2014 - di Claudia Montanari
ROMA – Una cosa è certa: Facebook è nella vita di tutti. Oltre ad essere divertente e stimolante, questo social network, che è ancora il più utilizzato al mondo, può riservare spiacevoli sorprese a chi lo utilizza in modo spudorato o poco cauto. Giusto per citare un esempio pressoché emblematico, come non pensare alle numerose cause di separazione in cui le informazioni presenti su Facebook assumono il ruolo vero e proprio di prova contro il coniuge? Sono molti infatti i mariti e le mogli che non hanno potuto negare di fronte ad un giudice le loro scappatelle o il loro tenore di vita, complici foto e post presenti sulle loro pagine Facebook.
Senza arrivare ai casi più estremi però, è importante essere consapevoli di quanto i social network forniscano informazioni sulla nostra vita e di come sia importante comunicare nel modo giusto per tutelarsi.
Molto spesso infatti la nostra pagina Facebook, soprattutto se fra i nostri contatti ci sono colleghi o persone su cui desideriamo “fare colpo”, diventa un involontario “biglietto da visita”, che racconta molto su come siamo, cosa facciamo e cosa pensiamo. Proprio per questo, e anche per non dimenticare la sottile linea di separazione che c’è fra il virtuale e il reale, ecco alcuni errori frequenti che possono essere evitati quando si usa Facebook:
– Post troppo lunghi e personali. Non importa se l’uomo della vostra vita vi ha appena scaricate o il vostro collega vi ha messo un enorme sgambetto. Il punto è: è veramente necessario comunicarlo a tutti? E quale reale valvola di sfogo può rappresentare un post farcito di frasi amare o promesse di vendetta? Molto meglio confidarsi con un’amica o dedicarsi allo shopping sfrenato! Lo stesso discorso vale per chi ama pubblicare post filosofici e lunghissimi; siete sicuri che interessino davvero i vostri “amici”? O è solo un modo per dare voce al narcisismo, col concreto rischio di risultare noiosi e presuntuosetti?
– Taggare persone che non c’entrano. Avete ottenuto un importante successo professionale, oppure siete state ad una festa memorabile. Bene; ma perché dovete taggare anche chi non c’era o la vecchia amica delle elementari che non vedete da vent’anni? Facebook ha creato i tag per aiutare le persone che hanno condiviso un’esperienza o un momento a “ricordarlo” insieme, non a coinvolgere chiunque in eventi che non li riguardano…
– Le foto dei figli. Pubblicare le foto dei propri figli, magari piccolissimi, o aggiornare continuamente lo status con notizie relative al primo dentino o a qualche simpatica marachella commessa dal proprio pargolo è semplicemente una cosa di cattivo gusto, senza contare che si espone la propria prole inutilmente agli sguardi altrui.
– Litigare a suon di post. Cosa c’è di peggio di litigare con qualcuno, che magari si conosce poco e magari per futili motivi, a suon di post pubblici e velenosi? Non affermerete la vostra personalità e probabilmente vi farete una pessima reputazione, non solo virtuale.
In una società in cui lo scambio fra il reale e il virtuale è sempre più intenso e in cui è sempre più facile reperire informazioni su qualcuno attraverso la rete, ecco che il social network più famoso al mondo diventa un possibile “campo minato”, nel quale muoversi con eleganza e discrezione può diventare di estrema importanza anche per la vita quotidiana. Pronti a navigare?