In tempo di crisi la donna si veste low cost e l’uomo in sartoria
10 Gennaio 2012 - di Claudia Montanari
Che dire, in tempi di crisi come questi bisognerebbe risparmiare. La maggior parte delle donne questo concetto è riuscito a metterselo in testa tanto che ormai le catene di abbigliamento low cost e fashion come Zara o H&M hanno preso piede ovunque. Ironia della sorte, le cose cambiano quando si tratta di uomini. Sembra infatti che mentre le fashion addicted si sbattino tra una catena low cost e l’altra cercando l’abitino che costi di meno e dia addosso dia il miglior risultato, quando è l’uomo a dover cercare l’abito non c’è storia: preferisce il sartoriale. A fotografare questa tendenza è il Pitti Uomo, che apre i battenti oggi a Firenze: 1072 i marchi alla Fortezza da Basso e l’evidente tendenza al ritorno al sartoriale. A giudicare dagli esperti del settore, si è evidenziato come l’uomo, in momenti di crisi, non tenda a risparmiare sul capo bensì preferisca controllare ogni particella del capo, dal bottone alle cuciture, per cercare di acquistare la migliore qualità possibile e, quindi, non dover acquistare più per lungo tempo.
E, con lo stile sartoriale tornano anche tutte quelle tendenze “vintage”, via piumini e cappotti, in scena ora c’è il Loden, si torna al classico, ai capi evergreen che possono stare appesi nell’armadio per anni. E, ovviamente, torna l’importanza del tessuto. Al Pitti Uomo, grazie alla collaborazione con Bonotto (una delle aziende di tessuto più importanti d’italia), sarà allestita una bottega atelier per raccontare ed esporre una selezione di tessuti più pregiati. Bonotti spiega in una intervista su “La Stampa”: “L’ultima chance della manifattura italiana è far diventare i nuovi ricchi del mondo i primi clienti della nostra cultura, innamorati del Dna italico”.
Ovviamente, come anche spiega il presidente di Pitti Immagine Gaetano Marzotto, il ritorno al sartoriale non basterà ad arginare la crisi, “ci vuole l’aiuto del Governo”, dice. E conclude: “Ora in Italia c’è una crisi di mercato, le buone notizie arrivano solo dai mercati nuovi, in India e in Kazakistan, per esempio, spendono come i pazzi, soprattutto gli uomini!”